[dropcap]O[/dropcap]ggi a Ginevra il mondo del calcio ha voluto dare un forte contributo alla lotta contro il razzismo, ha voluto far sentire la propria voce, e lo ha fatto attraverso le parole pronunciate dal centrocampista del Milan Kevin Prince Boateng.
Il calciatore Ghanese, che abbandonò il campo a Busto Arsizio durante l’amichevole con la Pro Patria perché oggetto di cori razzisti, è diventato sempre più il simbolo della lotta contro il razzismo.
E cosi oggi è stato invitato dall’ Uefa e dall’alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, alla commemorazione della Giornata Internazionale per l’eliminazione delle Discriminazioni Razziale. L’ evento era concentrato sul tema ‘Sport e razzismo: diamo un calcio al pregiudizio”. Un evento che si tiene dal 1966 e coinvolge sia il quartier generale dell’ Onu a New York, sia quello di Ginevra.
Se pensassimo che il razzismo si estingue da solo, commetteremmo il peggiore degli errori. Esso è come la malaria. E’ un problema grave che non è passato, un virus contagioso. e non ha antibiotici. bisogna andare nella palude e combatterlo.
Ha dichiarato il calciatore del Milan:
Se gli Stati Uniti hanno oggi un presidente di colore, non è solo perché è esistito Martin Luther King, ma anche perché è nato Muhammed Ali ed io sono orgoglioso di avere lo stesso colore della pelle di questi due grandi uomini.
E ancora:
Il razzismo esiste ancora nel 2013 e non è solo una questione di colore e di pelle . E’per le strade, negli stadi ed è inutile negarlo, ovunque lo incontriamo e abbiamo il dovere, di alzarci ed agire, esporci e prevenirlo, agire e reagire. Lo sport ha una responsabilità sociale e può fare tanto, gli atleti di spicco hanno più responsabilità degli altri. Non possiamo permetterci di essere indifferenti o passivi”.
Insomma oggi Kevin Prince Boateng si è reso portavoce della lotta contro la discriminazione razziale dando un “forte calcio al razzismo” come quello dato al pallone durante la partita che l’ha visto protagonista di quell’ increscioso episodio.
Claudio D’Addio