
E’un momento magico per lo sport italiano. Infatti, numerosi atleti del “bel paese”, si stanno ritagliando un posto d’onore nelle gerarchie della fama mondiale, piazzandosi ai vertici di molte discipline, come il tennis, il ciclismo il basket, e la ginnastica ritmica.
Gli ultimi eventi sportivi raccontano di due imprese: quelle di Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Le due tenniste pugliesi , rispettivamente di Brindisi e Taranto, sono riuscite a coronare il sogno di tutta una vita: giocare una finale degli US open. Mai prima d’ora, nella storia di questo sport, era andata in scena, una finale tutta italiana. Alla fine è stata Flavia Pennetta a spuntarla, con un parziale di 7-6 e 6-2, ma per le emozioni che queste due immense giocatrici ci hanno regalato, sarebbe stato opportuno, premiare entrambe. Infatti, epica è stata la prestazione di Roberta Vinci, in semifinale, che ha eliminato, la tennista numero uno al mondo, Serena Williams, catapultando l’Italia, in cima al mondo.
Nel ciclismo è stato il sardo Fabio Aru, natio di Villacidro, una ridente cittadina, situata a 50 km da Cagliari, a distinguersi per la sorprendente vittoria, al giro di Spagna, la celebre “Vuelta” . Nonostante un “beffardo” secondo posto, ottenuto solo qualche mese prima, nel corso del Giro d’Italia, sussistevano tutti i presupposti affinché Aru, potesse comportarsi, egregiamente, in questa competizione, alquanto difficile e competitiva. Dopo l’acuto di Francesco Nibali, 5 anni fa, Aru è il sesto italiano a “matare” la “Spagna ciclistica”. Lo ha fatto, a modo suo, Aru, sbaragliando tutti i rivali, tra cui figuravano i più accreditati, Valverde e Rodriguez. E’ stato un trionfo maturato “in extremis”: dopo l’estasi, per aver indossato la “maglia rossa”, seppur momentaneamente, grazie all’incredibile attacco, in solitaria, durante la tappa regina di Andorra, Aru era stato sorpassato prima da Rodriguez, che per un solo secondo, gli aveva “strappato” il primato, in classifica, e poi da Tom Dumoulin. Ma la tenacia e l’impegno, alla lunga, premiano: così Aru, nella punultima tappa, quella decisiva, prima della sfilata a Madrid, è riuscito a ricucire lo strappo, di 6 secondi, nei confronti dell’olandese, distaccandosi ulteriormente e volando verso la gloria.
Dopo tanti anni, agrodolci, anche l’Italia della “pallacanestro” sta tornando a sorridere. In occasione degli Europei, che si stanno svolgendo in Germania, Francia, Lettonia e Croazia, la formazione guidata da Pianigiani, sta stupendo tutti gli addetti ai lavori, con delle “performance” sublimi. Comunque vada, l’Italia è riuscita a battere due nazionali, ben più forti ed attrezzate, come la Spagna e la Germania. Il match,contro gli spagnoli, entra di diritto nell’archivio, delle partite “memorabili”, della nazionale: il risultato finale, che ha premiato gli azzurri per 105 a 98, è la sintesi di un incontro condotto, in maniera sontuosa. Se la perfezione non esiste, gli azzurri ci sono andati molto vicini. Indimenticabile anche la vittoria contro gli acerrimi rivali della Germania, che soprattutto per altre vicende, di certo non legate allo sport, assume un gusto, ancor più speciale. Ora l’Italia, dopo aver battuto in scioltezza Israele, agli ottavi di finale, si prepara ad affrontare la Lituania ai quarti, mercoledì sera alle 21, per proseguire in questo sogno “settembrino”.
Infine, un’altra gioia giunge dalla ginnastica ritmica. Infatti, le azzurre hanno conquistato la medaglia d’oro, nella specialità 5 nastri, al campionato del mondo di ginnastica ritmica di Stoccarda. Le artefici del successo, Marta Pagnini, Sofia Lodi, Alessia Maurelli, Camilla Patriarca, Andreea Stefanescu, si sono imposte con un punteggio totale di 17.900, scalzando dal trono, la favoritissima Russia, ferma a 17.850 ed il Giappone, che ottiene, a sorpresa il bronzo, con il punteggio di 17.336. Inoltre, per le azzurre è arrivata un’altra medaglia, l’argento nella finale con 6 clavette e 2 cerchi. L’esercizio delle azzurre è stato premiato dalla giuria con il punteggio straordinario di 18,100, secondo solo alla corazzata russa.