
Molto spesso i gesti quotidiani diventano abitudinari, talmente abitudinari, che talvolta ci fanno dimenticare il vero valore di ogni singolo gesto.Uno dei gesti sicuramente più ricorrenti, è quello di cibarsi. Ebbene c’è chi come il signor Antonio Raucci e uno staff di 70 persone, oltre che pensare al proprio fabbisogno personale, ha come priorità quella di sfamare più di 300 persone al giorno; parliamo del Centro Accoglienza P. Elia Alleva – gestito dal Sig. Raucci in qualità di responsabile – istituito nel 1986 dall’Ordine dei Carmelitani della Basilica del Carmine Maggiore situata a Napoli in Piazza Mercato.
Abbiamo intervistato il Sig. Raucci, uno dei protagonisti di questa splendida realtà:
Sig. Raucci quanti pasti servite ogni giorno? Serviamo 150 colazioni e 250 pranzi, purtroppo non possiamo adoperarci anche per la cena a causa delle limitate risorse. Siamo aperti sempre, 365 l’anno incluse le festività del Santo Natale e della Pasqua. Anche loro hanno diritto di avere un dignitoso pasto ad esempio in concomitanza del Natale.
Loro chi? Parlo dei nostri ospiti quotidiani: in prevalenza le persone che una volta venivano identificati con il termine “africa nera” – Sudan, Nigeria, Burkina Faso, Senegal, Sierra Leona -a cui si aggiungono nordafricani, individui dell’Est Europa, senza fissa dimora ma purtroppo sono in aumento gli italiani. In particolar modo gli “esodati”.
Addirittura? Purtroppo si, è deprimente sapere che ci siano nostri connazionali che, per un “errore” burocratico. oggi si trovino in gravissime situazioni economiche a tal punto da rivolgersi a noi per un pasto caldo. Mi creda, è davvero deprimente.
Comprendo con rammarico. Come viene gestita l’affluenza al vostro Centro Accoglienza? Chiunque può bussare alla nostra porta, non distribuiamo numeri o cose simili, accogliamo tutti ovviamente nei limiti delle nostre disponibilità. Fino ad esaurimento del cibo. Nostro Signore ci ha insegnato che la carità è uguale per tutti, indistintamente.
Come avviene l’approvvigionamento? Ci affidiamo alla provvidenza ma soprattutto a chi spontaneamente voglia aiutarci, le difficoltà sono tante ma il Signore ci da la forza. Una cosa è certa, non riceviamo alcun tipo di sovvenzione statale e non.
I supermercati di zona, ristoranti, non vi donano l’invenduto o i prodotti in scadenza? Purtroppo no, e non riesco a capirne il motivo. Il personale com’è composto? Siamo circa 70 persone che a rotazione danno il loro contributo volontariamente per qualsiasi tipo di attività. Siamo persone di qualsiasi estrazione sociale: pensionati, casalinghe, professionisti, studenti. Ovviamente la nostra porta è aperta a chiunque voglia aiutarci, più ne siamo e meglio è (sorride…).
Oltre il servizio mensa, offrite altri servizi? Certo, offriamo il servizio docce. Mettiamo a disposizione nove docce per 40 persone con relativo cambio delle biancheria intima (sempre totalmente gratuita) per “spezzare” le catene di eventuali infezioni. Abbiamo anche il servizio barbiere due volte al mese. Preciso che tale servizio è ovviamente gratuito per i nostri ospiti ma noi invece, paghiamo il professionista..
E’ stato molto gentile nel concedermi questa intervista ma soprattutto un grazie di cuore per ciò che fate ogni giorno. Prima di lasciarla, un’ultima domanda: quale sarà il pranzo di Natale? Ovviamente spaghetti con vongole e lupini…
Il Sig. Raucci mi lascia e mi saluta con un sorriso, un sorriso speciale di una persona speciale. Inutile aggiungere altro.