Il problema delle fonti è da sempre oggetto di animate discussioni tra i letterati di ogni epoca. Ed è fortunatamente sempre più possibile anche dal basso metterle in discussione, basta dare uno sguardo alla letteratura degli ultimi 5 anni da Pino Aprile ad Angelo Forgione, passando per Stella e Rizzo, o Marco Travaglio. E’ accaduto qualcosa di molto simile recentemente a Battipaglia (Sa), dove ventitre studenti della scuola media ‘Alfonso Gatto’ della III C hanno contestato, punto per punto, la ricostruzione del Regno delle due Sicilie prima dell’unità d’Italia.
[divider]Il testo preso di mira è il libro di Franco Amerini e Roberto Roveda “Chiedi alla storia”, edito da Bruno Mondadori; i ragazzi hanno bocciato il paragrafo relativo alla condizione del Mezzogiorno d’Italia prima dell’Unità, disegnato come retrogrado e arretrato rispetto ad un Nord più evoluto. Attraverso degli studi di ricerca approfonditi, seguiti dalla supervisione del loro docente di storia Gerardo Granito, i 23 alunni hanno dichiarato il libro “discordante” con quanto appreso dai successivi studi, confutando rigo per rigo il loro testo. Nella Conferenza internazionale di Parigi del 1856, infatti, si legge che la capitale francese assegnava al regno dei Borboni un premio per lo sviluppo industriale, tra i tanti documenti, inoltre, gli studenti hanno citato una lettera dello storico Giustino Fortunato che rilevava le «floridissime condizioni» del Meridione prima dell’unificazione.
Sono informazioni sempre più diffuse, ad esempio, che il numero degli iscritti alle università di Napoli e Palermo nell’ex Regno delle due Sicilie fosse superiore a quelli del resto d’italia, che a Napoli venissero pubblicati un gran numero di giornali, che le finanze borboniche fossero in ordine e floridissime, che il Banco di Napoli fosse il più potente istituto finanziario d’Italia. Un plauso va sicuramente al prof. Granito che ha permesso ai propri alunni di ricostruire in maniera autonoma una parte di verità tanto importante per tutto il Sud Italia.[divider]
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