[dropcap]U[/dropcap]na cascata di opere cambia il volto del Metropolitan di New York, già uno dei più importanti musei del mondo. Il magnate dei cosmetici Leonard Lauder ha promesso la sua eccezionale collezione cubista: 78 dipinti, sculture e disegni, tra cui 33 Picasso, 17 Braque, 14 Leger e 14 Gris, per un valore totale di oltre un miliardo di dollari. La donazione mette Lauder, un ottantenne che da anni con il fratello Ronald è uno dei più benevoli sovvenzionatori delle arti a New York, alla stregua di altri grandi contributori alle collezioni del Met tra cui Michael Rockefeller, Walter Annenberg, Henry Osborne Havemeyer e Robert Lehman. La cospicua donazione, che comprende “Il Nostro Avvenire è nell’Aria” e “Donna in Poltrona (Eva)” di Picasso e Il “Violino di Braque”, è stata apprezzata dal consiglio di amministrazione del Metropolitan che ha costituito un nuovo centro di ricerca per l’arte moderna finanziata da altri ‘trustee’ e dallo stesso Lauder. Come ha spiegato lo stesso: ”Ho scelto il Met perché ritengo che il Cubismo debba essere visto e studiato assieme alle collezioni di uno dei più grandi musei enciclopedici del mondo”. Secondo gli esperti la sua collezione è tra le più prestigiose della terra, al livello, se non migliore di quelle del MoMA a New York, dell’Ermitage di San Pietroburgo e del Centre Pompidou di Parigi. ”In un colpo il Metropolitan diventa all’avanguardia per l’arte dell’inizio del Ventesimo Secolo”, ha commentato il direttore del museo Thomas Campbell che ha visto riempita una delle più vistose lacune delle collezioni del Met. [divider]Erede della fortuna materna ammassata dalla regina degli antirughe Estee Lauder, Leonard Lauder aveva passato decenni a pescare nelle migliori raccolte storiche di arte moderna, da Gertrude Stein al banchiere svizzero Raul La Roche. Le opere sono state donate senza limitazioni alla loro collocazione: stanno già arrivando nel museo in vista di una prima esposizione nell’autunno 2014. Dopo la mostra l’eredità di Lauder troverà ”un posto d’onore” nelle gallerie di arte moderna in via di ristrutturazione. Per l’attenzione dedicata a un singolo periodo (oltre metà delle opere sono state create nei sei anni che vanno dal 1909 al 1914) Lauder è un’ eccezione tra i collezionisti di New York: ”Mi piaceva l’estetica”, ha spiegato al New York Times parlando della selettività dei suoi acquisti: ”Quando ho cominciato c’era ancora tanto sul mercato perché a nessuno interessava veramente”. Per il Metropolitan sarà un’opportunità di rinnovamento, come ha affermato Campbell: ”Pur essendo un caso a parte per la sua capacità di presentare cinquemila anni di storia, ci mancava una parte essenziale della storia del modernismo. Invece il cubismo sarà presentato con alcuni dei suoi più importanti capolavori”. Un gesto davvero generoso che contribuirà a mantenere viva nel tempo l’arte ed i suoi artisti.
Bruna Di Matteo