

Le “Interviste di Nick ” si spostano a venerdì per concludere questo primo mese del nuovo anno. Dopo aver conosciuto la metal band dei Sex N’ Violence, desideriamo salutare Gennaio con un appuntamento speciale e per la prima volta ci lanceremo in una doppia intervista, a due artisti legati tra di loro : l’autrice e compositrice Patrizia Kolombo e il cantante e pianista Salvo PB.
Patrizia, milanese di origini pugliesi e classe 79, si dedica alla musica e compone dall’età di 13 anni. I primi successi arrivano con i testi per Giorgio Mariani, membro del duo Mechanema, lavorando a brani come “Il Sogno e la Vita“, “Buona Fortuna a Te“, “Angeli Senza Ali” “Nei Tuoi Sorrisi” e “Nata per Stare con Te“. Da allora, alternandosi tra una pausa e un’altra, ha la possibilità di collaborare con altri musicisti come Fausto Torresan, Livio Boccioni, Lucia Murano, Gianni Rodo, Marco Meschis e Leo Giusti. Ma è dal 2017 dove l’attività compositiva si completa arrivando ad affiancare la stesura della musica a quella dei testi, andando a rifinire nel tempo le proprie capacità, grazie all’appoggio di musicisti del calibro di Oscar Cossali, rendendola una compositrice completa. Insieme all’arrangiatore Andrea Cattaldo, lavora tutt’ora a numerosi progetti per altrettanti cantanti.
Salvo PB, nome d’arte di Salvo Panebianco, inizia i suoi studi solo nel 2012 animato dalla passione per la musica che nutre da sempre. Dopo aver studiato prima pianoforte e poi canto anche grazie alla guida del Vocal Coach Giancarlo Genise si lancia all’avventura del mondo della musica.
Patrizia e Salvo si incontrano un po’ per caso proprio nel 2017 e da allora nasce il loro sodalizio che ha prodotto numerosi lavori di qualità. Eccoci quindi in compagni di questi due artisti per approfondire il loro percorso e di come sia stato cambiato dal loro incontro.
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1) E’ la prima volta che mi trovo ad intervistare insieme un cantante e la sua autrice nonché compositrice insieme. Volete raccontarci in breve qual è stato il vostro percorso e come vi siete trovati per lavorare insieme?
Patrizia Kolombo: Allora, io ho iniziato a scrivere canzoni a 13 anni, circa. Ho sempre amato la musica. A tre anni guardavo Sanremo e pretendevo di restare sveglia fino alla fine. Poi, a 13 anni ho cominciato a scrivere i primi testi, niente di entusiasmante e verso i 18 anni, ho scritto le prime canzoni importanti insieme ad alcuni compositori come Giorgio Mariani, Fausto Torresan e Livio Boccioni.
Tre anni fa ho conosciuto Oscar Cossali, un grande musicista e un amico, (scomparso prematuramente a gennaio 2018), insieme abbiamo scritto una decina di canzoni, tra cui alcune cantate proprio da Salvo, come “Un battito di ciglia e poi ritornare”, la quale fa parte dell’album “NON IMPORTA”.
Salvo l’ho conosciuto per caso, era estate e mi trovavo a Roma quando ricevo una sua mail dove si proponeva per cantare i miei brani. All’epoca cercavo dei cantanti a cui far cantare dei demo da poter inviare ad artisti famosi e case discografiche, e lui era adatto. Sicuramente si è migliorato con il tempo, ha acquisito sicurezza e padronanza vocale, diventando sempre più bravo, ma facciamo parlare lui ora…
Salvo PB: Da sempre ho avuto il desiderio di studiare musica. Nel 2012 il lavoro mi ha portato a Pieve Emanuele, un piccolo comune della provincia di Milano dove per magia, vicino a dove abitavo, ho trovato una scuola di musica diretta dal Maestro Loris Peverada. Da lì ho iniziato a studiare per 4 anni pianoforte e per un anno canto. In questo periodo ho partecipato pure a dei musical come “Moulin Rouge” e “I Miserabili” sempre organizzati dalla stessa scuola. Ho studiato pure con Giancarlo Genise, grande Vocal Coach che mi ha aiutato molto. Poi un giorno mi misi a cercare su un sito di annunci perché volevo qualcosa in più. E’ stato proprio così che ho conosciuto Patrizia. Sin da subito c’è stato feeling e nel giro di poco tempo siamo riusciti nel nostro intento: avere un nostro album “Non importa”.
2) Ci sono artisti ai quali vi ispirate, sia nel canto che nella composizione?
Patrizia Kolombo: Io ho cominciato a comporre, intendo la parte musicale, tutti i miei brani tra il 2017 e il 2018, non ho particolari influenze. Ascolto un po’ di tutto italiani e stranieri, soprattutto cantautori. Prediligo la musica degli anni 70 – 80 – 90 e forse primi anni 2000; Ultimamente credo si è un po’ persa. La canzone ha un potere incredibile, manda dei messaggi, certe volte riesce anche a farti vivere delle situazioni che non immagineresti mai. Non dovrebbe mai lanciare dei messaggi negativi, invece secondo me, siamo arrivati anche a questo. Sono consapevole che, probabilmente sono solo provocazioni, non voglio pensare male di certi artisti ma arrivano al successo nel modo sbagliato.
Salvo PB: Si decisamente, credo di essere stato influenzato da parecchi artisti. Mi sono concentrato sulle tecniche e tipologie di cantanti sia quelli più vicini a me, come i Modà, Negramaro, Ligabue, sia i grandi colossi della musica Italiana come Battisti, Baglioni. Ciò nonostante, posso confermare che amo la musica sia italiana che straniera perché è in grado di dare emozioni anche se ci può essere l’ostacolo della lingua. La musica va oltre.
3) Quanto pensate sia importante avere una forte identità musicale e come commentereste la vostra?
Patrizia Kolombo: Sicuramente è importante, è anche vero che negli ultimi anni le canzoni sono un po’ tutte uguali, si parla tanto di innovazione e originalità, e che per emergere bisogna distinguersi ma, personalmente, trovo che sia tutto molto simile. Non me la sento di esprimere un giudizio su ciò che faccio io però, credo e spero di avere una mia personalità. Nell’album ci sono canzoni molto diverse tra loro. Forse potevamo fare meglio, sicuramente, ma chissà magari con il prossimo vi stupiremo.
Salvo PB: Essere riconoscibile, penso sia una cosa fondamentale, soprattutto per un cantante. Credo di avere buone doti da performer, conosco i miei limiti so cosa posso fare e come cavarmela nelle situazioni difficili. Poi dovete dire voi cosa ne pensate.
4) Parliamo del vostro album “Non Importa”. Cosa potete dirci su questo disco?
Patrizia Kolombo: Ecco, bene, entriamo proprio nello specifico.
Quando scrivo una canzone è perché ho esigenza di farlo, ho bisogno di urlare qualcosa che mi esplode dentro. Non amando molto parlare ho trovato il modo di esprimermi e soprattutto capirmi di più.
Spesso una canzone si compone da sola, si crea di getto, data dall’ispirazione del momento. “Non importa” è un album romantico, parla d’amore, parla di appartenenza a qualcuno, parla di emozioni, di amori tormentanti, ma anche di vita, di perdita, di rinascita dopo la scomparsa di qualcuno.
Ogni brano ha un suo perché. Due pezzi reggaeton, uno pop-rock e gli altri sono proprio pop. “Cappello” credo sia la più complessa, perché l’ho scritta, volutamente, con immagini e metafore, qualcuno non l’ha capita subito. La canzone parla della difficoltà di portare un peso e quando si è in due è tutto più leggero. Parla della società di oggi, di quanto tempo si perde dietro al pc a scrivere cavolate e invece la vita è tutta fuori all’aria aperta. Vorrei specificare una cosa, quasi in tutti brani c’è una piccola parte scritta proprio da Salvo (alcuni special, sono suoi).
Salvo PB: Questo disco credo che sia stato qualcosa di inaspettato. Mi sono messo in gioco e ho sempre cercato di esprimere quello che Patrizia richiedeva come interpretazione. Devo dire che ha le idee ben chiare, è tosta!

5) Quale credete sia il brano più rappresentativo della vostra collaborazione?
Patrizia Kolombo: A parer mio “COSA SARA’ DOMANI” è il brano più riuscito e penso quello che ci rappresenta meglio. Melodia accattivante, testo semplice è vero, ma non banale. Parla di un incontro particolare, forse il più importante, ma si ha talmente tanta paura di vivere, di essere felici da bruciale l’occasione, la paura di non sapere cosa succederà dopo, il non conoscere come andrà. A volte non si rischia perché hai paura di un salto nel vuoto, magari perché hai passato tutta la vita con quel timore. Anche se sai che quella persona è l’Amore e l’unica cosa che dovresti fare è viverla. In questa canzone ho voluto occuparmi anche dell’arrangiamento, ovviamente con la collaborazione del nostro produttore, Andrea Cattaldo. Salvo in questo brano, da il meglio di sé, la canta davvero benissimo.
Salvo PB: Anche secondo me “Cosa Sarà Domani” è il brano che ci rappresenta di più. C’è da dire che questo è uno degli ultimi brani lavorati insieme. Devo riconoscere che abbiamo spaziato molto nei generi in questo album. I miei preferiti sono “Cosa Sarà Domani”, “Cappello”, “Amore Kamikaze” e “Non Importa”.
6) Cosa provate quando fate musica?
Patrizia Kolombo: Gioia, appartenenza, appagamento, amore… infinito amore. Come se in quel momento non fossi più io, come se fossi da tutt’altra parte e finalmente posso vivere la vita che ho sempre desiderato. Il dono della scrittura e della musica è davvero qualcosa di grande. Ho letto che “La musica è Dio che sorride all’uomo” penso sia vero, e non è per tutti ma solo per chi sa ascoltarla e capirla.
Salvo PB: La musica come dicevo prima non ha bisogno di essere spiegata perché ad ognuno di noi regala emozioni diverse. Siamo noi che ancoriamo ai brani persone e momenti della nostra vita per noi importanti. La musica è talmente magica che quando la riascoltiamo anche a distanza di tempo, ci fa riprovare quelle stesse emozioni.
7) Quali sono i vostri progetti futuri, insieme o da soli che siano?
Patrizia Kolombo: Sicuramente spero di continuare una collaborazione con Salvo, inoltre dovrei iniziare a lavorare con una ragazza, ho già delle canzoni pronte per lei. Forse uscirà anche un brano cantato da me, non lo so ancora. Intanto vediamo cosa porterà il futuro. Vorrei citare nuovamente Andrea Cattaldo, il nostro produttore-arrangiatore, senza di lui tutte le canzoni che ho scritto fino ad ora non sarebbero quello che sono. E’ un giovane ragazzo di 25 anni, ma sa fare il suo lavoro e lo fa molto bene.
Salvo PB: Credo di essere nella direzione giusta. Sicuramente lo studio non mancherà come la collaborazione con Patrizia.

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Per concludere, il loro brano più rappresentativo e riuscito: “Cosa Sarà Domani“. Clicca qui per ascoltare il brano.