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Passando la metà di Giugno, continuiamo con l’esplorazione degli artisti emergenti italiani con le “Interviste di Nick“. La scorsa volta, abbiamo incontrato la band emergente degli ANDR3 & I FUORI ONDA, mentre oggi torniamo con una nuova artista solista di grande talento: il suo nome è Lexi FreeSpirit.
Nome d’arte di Alessia Liberatori, nasce a Roma nella prima metà degli anni settanta, e subito dimostra un vivissimo interesse per la musica. Questo la porta a fare provini per note trasmissioni televisive e a collaborare in qualità di cantante e vocalist con band emergenti della capitale.
La sua passione si sviluppa nelle fumose sale prove e nei locali bui del centro e della periferia romana, dove per molti anni si esibisce, cosa che la porta alla ricerca perenne di nuovi sound e nuove esperienze. Le sue influenze sono le sonorità pop degli anni 80 prima, e il rock degli anni settanta poi, creando un solido e vasto background musicale cui attingere.
I suoi studi musicali proseguono incessantemente e la spingono ad abbandonare le band con cui collabora e a dedicarsi anima e corpo allo studio della voce, sempre in cerca di perfezionamento e di miglioramento.
Recentemente ha iniziato a fare concerti in streaming, che l’hanno portata nuovamente in contatto con musicisti di tutte le nazionalità. Inizia così una collaborazione, fruttuosa, con un giovane ma già famoso musicista e compositore di talento, Fabio Santangelo, che riarrangerà per lei alcuni pezzi cardine della musica internazionale; questa collaborazione culminerà poi nella pubblicazione del suo primo album di inediti.
Da quella costante ricerca di sonorità diverse e intriganti nasce “The Dark Angel Voice”, album del 2016, del quale il giovane Santangelo compone tutta la parte musicale, lasciando invece a Lexi la composizione dei testi.
Ad inizio 2019 da il via al suo tour di presentazione dell’album, in versione rimasterizzata e con l’aggiunta di liriche e la struggente “Angels”, uno strumentale che lei e Santangelo hanno voluto dedicare alla di lei madre, scomparsa a luglio del 2018.
Con un solido portfolio alle spalle, andiamo a farci raccontare dalla stessi Lexi la sua storia e i suoi progetti con le nostre 10 domande:
Scopri link e contatti utili alla fine dell’intervista

1) Per prima cosa, vorrei che mi parlassi delle tue origini artistiche: quando hai iniziato ad appassionarti alla musica e ti sei immersa in questo mondo?
Lexi: La musica ha sempre avuto una parte importantissima nella mia vita, fin da piccola. Ricordo quando mia madre mi faceva ascoltare i suoi dischi di musica classica e io volevo che mettesse su il Bolero di Ravel. Non ricordo un solo momento della mia vita che non sia stato accompagnato dalla musica. Sfortunatamente i miei progetti musicali sono partiti piuttosto tardi, ma solamente perché la mia vita ha preso altre direzioni e non ho mai avuto la possibilità di esprimermi musicalmente.
2) Da dove viene il tuo nome d’arte?
Lexi: Bella domanda… Avevo un pigiama che recava la scritta FreeSpirit… Mi piacque parecchio; poi un amico suggerì Lexi come nome d’arte visto che spesso scrivevo il mio nome con la X (Alexia invece di Alessia), successivamente cominciai a scriverlo @lexi@ con le due chiocciole al posto delle a. Quindi quando lui suggerì Lexi mi sembrò l’evoluzione naturale, e ci aggiunsi FreeSpirit come il mio amato pigiama!
3) Ci sono artisti che ti hanno influenzato o ispirato?
Lexi: Oh altroché! Tutta la musica degli anni 80 mi ha influenzata: durante l’adolescenza ero una duraniana incallita, per poi spostarmi più verso il rock con i Queen e i Bon Jovi. Ma non disdegnavo Depeche Mode e Alan Parson, da cui ho deciso di riprendere il sound con i miei brani di rock elettronico.
4) Come descrivereste te e la tua musica?
Lexi: Una sognatrice senza speranza, che canta blues e rock incazzato basato su esperienze vissute: tutti i miei brani sono nati da mie poesie e poi tradotti in inglese!
5) Quanto pensi che sia importante avere una forte identità musicale?
Lexi: Per me moltissimo: sono convinta che riuscire ad associarmi a un determinato genere musicale, e quindi identificarmi, aiuti moltissimo i fans a capire dove voglio arrivare con la mia musica. Il problema forse è che oggi si sta perdendo un po’ questa identità musicale, tutti vogliono fare “quello che fa tendenza” spesso snaturandosi e rischiando di fare flop. Io non mi ci vedo a cantare un genere diverso dal mio; non lo sentirei mio e quindi sono sicura che non riuscirei a trasmettere al pubblico quello che voglio veramente dire.
6) Parliamo del tuo ultimo album “The Dark Angel Voice”. Cosa ci puoi dire su questo disco?
Lexi: Oh beh, lui è il mio “bambino”. È nato dopo anni di “non ce la posso fare” e di “ma dove cavolo vuoi andare!” sentiti a ripetizione sia dagli altri che da me stessa; è la dimostrazione che non devi mai arrenderti e se hai un sogno devi perseguirlo e andare avanti nonostante tutto. Ci ho messo una vita, letteralmente, a scrivere quei testi: sono tutti tratti da mie poesie, ovviamente riadattate; ne sono molto fiera, anche se mi accorgo che poteva essere fatto molto meglio. Ma si sa, noi artisti non siamo mai soddisfatti dei nostri prodotti!

7) Qual è il brano che ti rappresenta di più?
Lexi: Forse “Betrayal”, un blues disperato che ho scritto quando una persona che credevo amica mi ha pugnalato alle spalle, dimostrandosi per quello che realmente era. Perché un tradimento fa male anche se è fatto da un amico, soprattutto se è un’amicizia a cui tu tieni molto e pensi che anche per l’altra persona sia così, salvo poi scoprire che non era vero.
8) Cosa provi quando fai musica?
Lexi: Mi sento libera. Libera di dire la mia. E anche potente. La musica ha un potere enorme: quello di far provare sentimenti ed emozioni che accomunano. E quando la gente viene da me e mi dice che si è commossa quando mi ha sentito cantare quel certo brano… beh ecco: mi sento potente, perché so che ho trasmesso esattamente quello che volevo trasmettere. Il messaggio è arrivato. E con esso anche la libertà.
9) C’è qualche artista con cui ti piacerebbe o vorresti avere l’onore di collaborare?
Lexi: Beh, intanto già collaboro con un Artista (la maiuscola non è un errore) che stimo tantissimo e senza il quale tutto questo non sarebbe possibile; si chiama Fabio Santangelo in arte FabS ed è il mio compositore, arrangiatore, one-man band e produttore: un tastierista credo tra i più geniali esistenti. Ma sì, ho anche altri musicisti con cui mi piacerebbe collaborare: per citarne alcuni, i Konspirators, Gabriele Mansi, e un carissimo amico di nome Eddie Santillo, chitarrista blues da brivido.
10) Cosa puoi dirmi sui tuoi progetti futuri? E che vette vorresti raggiungere?
Lexi: Sto ultimando il mio secondo album, il progetto è quello di pubblicarlo intorno a settembre (per il mio compleanno) ma credo che non ci riuscirò: per motivi lavorativi e personali siamo un po’ indietro con la produzione. Prossimamente in uscita una delle tracce del CD, ma non vi svelo di più per non rovinarvi la sorpresa. Sappiate solo che il titolo sarà “Spellbound”, ovvero “catturato da un incantesimo”. E spero che la mia musica sia quell’incantesimo, che la mia voce diventi l’incantesimo dal quale non volete più liberarvi.

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Terminiamo con il suo brano più rappresentativo: “Betrayal”
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=0Oi188maVs8&w=560&h=315]