

Le “Interviste di Nick“ continuano con un altro appuntamento nel mese di Maggio. Dopo lo speciale appuntamento con il mascherato Tiger Dek, torniamo a parlare nuovamente di una formazione e stavolta di impronta rock, con il duo Cartagine.
Originari di Borgo San Lorenzo, Paolo Sbarzagli (Chitarra e Voce) e Neri Bandinelli (Batteria) sono i fautori di questo progetto nato nel 2019. Il duo si impegna sin da subito nella stesura del loro primo album “Molotov“, che arriva grazie anche all’aiuto del produttore e amico Mike Defunto.
Senza alcun indugio, diamo dunque il via, con le nostre 10 domande:
Scopri link e contatti utili alla fine dell’intervista

1) Cosa potete dirci sulle vostre origini?
Cartagine: Cartagine nasce nel 2019, con la scrittura dei primi brani, l’inizio delle prove e qualche concerto. L’idea era quella di creare un progetto innovativo, mantenendo una vena indie-rock a noi molto cara.
2) Come avete scelto il nome Cartagine?
Cartagine: Il nome nasce da un aneddoto simpatico: Nel piccolo paese in cui abitiamo c’è un ponte in cui si racconta sia passato Annibale con gli elefanti durante le guerre puniche tra Roma e Cartagine. Luogo dal quale abbiamo molti ricordi di infanzia, da qui Cartagine.
3) Ci sono artisti che vi hanno influenzato o ispirato?
Cartagine: Siamo nati e cresciuti con la musica indie-rock internazionale degli Strokes, Arctic Monkeys, Killers e molti altri. Tuttavia abbiamo cercato di coniugare questo nostro background con le influenze moderne che più amiamo provenienti dal mondo della Trap e del Pop, come Lil Peep e Yungblood.
4) Come definireste voi e la vostra musica?
Cartagine: È difficile darci una precisa identità musicale date le numerose influenze e i brani che da queste sono scaturiti, tuttavia ci piace identificarci nel mondo dell’indie-rock e dell’itpop.
5) Quanto pensate sia importante avere una forte identità musicale?
Cartagine: È sicuramente fondamentale avere dei punti di riferimento da cui partire per creare una propria identità musicale. Ci abbiamo lavorato molto per la creazione del nostro primo album e stiamo cercando di affinare questa identità sempre di più, in modo da sentirla “nostra” al 100%.
6) Parliamo di “Molotov”, il vostro album d’esordio. Cosa potete dirci su questo disco?
Cartagine: Il disco è stato scritto e prodotto tra i mesi di Luglio e Agosto del 2019, poiché volevamo creare un progetto che nascesse da un flusso di pensieri continuo, in modo da avere filo conduttore tra le canzoni. In Molotov inoltre c’è molto disagio generazionale, legato soprattutto alle nuove problematiche che insorgono con l’avvento della tecnologia e dei social network.

7) Quale pensate che sia il vostro brano più rappresentativo?
Cartagine: Difficile scegliere dato che sono tutti brani molto personali ed ognuno racconta una nostra piccola verità. Tuttavia El Barto è forse il brano più completo riguardo alla rappresentazione che si crea in merito a ciò che siamo realmente.
8) Cosa provate quando fate musica?
Cartagine: Fare musica per noi è qualcosa di unico e insostituibile. Dentro a ciò che scriviamo ci sono tutte le sofferenze, le speranze e i pensieri che non riusciamo a tirar fuori in altro modo. Il momento del Live show è sicuramente quello più emotivamente carico.
9) C’è qualche artista con cui vi piacerebbe o vorreste avere l’onore di collaborare?
Cartagine: Parlando del panorama italiano probabilmente il gruppo con cui ci piacerebbe collaborare maggiormente sono gli Psicologi, duo molto giovane ma già molto maturo in ambito musicale.
10) Quali sono i vostri progetti futuri? E che vette vorreste raggiungere?
Cartagine: Da qui ad un anno avremo sicuramente prodotto e pubblicato nuovo materiale per non interrompere quanto di buono costruito fino ad ora. La speranza più grande è sicuramente quella di calcare i grandi palchi della musica indie italiana.

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Concludiamo con uno dei loro primi brani: “RIP“. Clicca qui per il video ufficiale!