[dropcap]Q[/dropcap]uello che preoccupa di più in casa Milan non sono le squalifiche di Balotelli e Mexes, gli 8 punti in classifica ed il conseguente dodicesimo posto ma il nervosismo che spadroneggia nello spogliatoio rossonero. Nervosismo figlio dello stato di perenne tensione tra Allegri ed i vertici della società di via Turati, la quale sta pagando a caro prezzo gli errori fatti in sede di calciomercato e la delegittimazione della propria guida tecnica. Infatti, non è un mistero che tra i desideri di Silvio Berlusconi ci fosse quello di affidare la panchina rossonera a uno tra Seedorf e Van Baste; prima che Galliani intervenisse per rinsaldare la panchina di Allegri, promettendo al suo presidente il passaggio dal 4-2-3-1 al più amato 4-3-1-2. Schema che non solo ha fatto più danni della grandine ma che ha anche depauperato un patrimonio tecnico enorme che risponde al nome di Stephan El Shaarawy .[divider] Come se ciò non bastasse, la dirigenza meneghina pur di soddisfare le pretese presidenziali ha destinato l’intero budget del mercato estivo per l’acquisto di Matri e per il pagamento dell’oneroso ingaggio di Kakà. Colpi di mercato, questi, destinati soltanto per chi è deputato alla vendita di quotidiani sportivi dato che l’attaccante ex Juve è ancora a secco di reti ed il brasiliano ha collezionato una sola presenza, peraltro condita da una prestazione quanto mai deludente, con il Torino prima di fermarsi per un infortunio muscolare.[divider] In sostanza, mentre i tifosi rossoneri chiedevano a gran voce l’acquisto di un terzino,un difensore centrale ed un centrocampista, Galliani e Braida si sono concentrati sul reparto che meno aveva bisogno di ritocchi. Inoltre il ritorno di Pazzini, attaccante molto simile ma nettamente superiore a Matri, rende ancor più insensate le scelte della dirigenza milanista, nelle quali si è deciso di percorrere la strada del soddisfacimento di capricci puerili e deliranti piuttosto che quella della razionalità e della competenza. Eppure Galliani ha dimostrato ancora una volta di poter fare miracoli, acquistando Poli e Birsa per quattro spiccioli e prendendo Kakà alle migliori condizioni possibili. Peccato soltanto che le capacità del miglior dirigente del calcio italiano debbano asservirsi alle volontà del suo presidente e che le sue intuizioni siano considerate alla stregua di rifiuti per la raccolta differenziata.
Luigi Testa