[dropcap]C[/dropcap]’è un luogo in via De Blasiis a Napoli, proprio di fianco al dormitorio pubblico, che non tutti conoscono. Un luogo dove la solidarietà la fa da padrona, dove la speranza, la voglia di vivere e la forza di ricominciare e rimettersi in gioco sono gli ingredienti principali. Stiamo parlando della “Pizzeria dell’impossibile”, un locale unico nel suo genere che è sia una scuola per pizzaioli, in particolare per ragazzi provenienti dal carcere di Nisida, sia una mensa per senzatetto. L’innovativa pizzeria è stata inaugurata lo scorso gennaio su iniziativa del Comune di Napoli, in collaborazione con “Fratelli La Bufala” – che ha messo a disposizione quarantamila euro per la ristrutturazione dei locali concessi dal Comune – e con l’associazione “Scugnizzi”. Il progetto che racchiude lo spirito dell’intera attività prende il nome di “Finchè c’è pizza…C’è speranza” ed ha lo scopo di fornire gli strumenti per l’apprendimento di un mestiere a ragazzi dal passato difficile: Maestri della pizza napoletana insegnano, seguono e svelano i trucchi dell’antica arte pizzaiola partenopea ai giovani allievi che quotidianamente li mettono in pratica sfornando in media cento pizze al giorno. Tutto alla “Pizzeria dell’Impossibile” ha però una sua funzionalità: le pizze preparate sono poi donate ai barboni o alle persone che vivono in difficoltà economiche. Un esempio concreto della Napoli “del fare”, della Napoli dei buoni propositi che troppo spesso resta nell’ombra.
Intervista ad Antonio Franco Presidente dell’associazione “Scugnizzi” e ideatore del progetto “Finchè c’è pizza c’è speranza”
Ai microfoni de linkazzato.it Daniele, Lorenzo e Gennaro partecipanti e professore del progetto “finche c’è speranza”
Intervista ad Olga e Lorenzo, volontaria e professore di Teoria del progetto “scugnizzi”
Claudio D’Addio