

[dropcap]L'[/dropcap]Italia pareggia 2 a 2 in casa con l’Armenia e non riesce a sfatare il tabù Napoli, città nella quale gli azzurri non vincono dal lontano ottobre del 1997, quando un gol di Casiraghi regalò alla Nazionale la qualificazione a Francia 98 nello spareggio contro la Russia. Ebbene da quel successo gli azzurri al San Paolo hanno collezionato 2 pareggi, con Lituania e, appunto, Armenia e una sconfitta, 2-3 con la Danimarca, deludenso anche quesa volta i pochi spettatori presenti allo stadio, giocando una gara orrenda e ricca di errori individuali e di squadra che ha evidenziato tutta la pochezza della squadra di Prandelli, la quale adesso rischia di non essere testa di serie nei prossimi sorteggi per la fase a gironi dei Mondiali.[divider] Insomma in Brasile per l’Italia ci sono tutti i presupposti per ripetere le scempiaggini del Sudafrica, visto che il confusionario Prandelli non ha ancora deciso quale modulo utilizzare e le sue convocazione lasciano molto spesso a desiderare, infatti contro l’Armenia si sono palesati tutti i limiti dei vari Astori, Pasqual, Aquilani e Candreva. [divider]Inoltre anche tra i veterani ci sono parecchie incognite, dato che Buffon è ormai lontano parente di quello ammirato in passato, Pirlo sembra essere abbastanza appannato ed elementi come Thiago Motta non sembrano poter essere utili alla causa, dunque sarebbe il caso di dare maggiore fiducia ad elementi come Sirigu e Verratti che tanto stanno facendo bene al PSG. Tuttavia, anche se volessimo rivoltare questa Nazionale come un calzino, le incognite sono troppe e difficilmente l’Italia riuscirà a dire la sua ai prossimi Mondiali, ma, visto che si escludono possibili sorprese in positivo, almeno si faccia una figura decorosa, che rispetti quanto fatto in passato dagli azzurri.
Luigi Testa