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Infatti il “piccolo faraone” durante lo scorso girone d’andata riuscì a siglare 14 reti ma nel girone di ritorno, complice l’arrivo di Balotelli, l’attaccante d’origini egiziane non ha dato seguito alle sue ottime prestazioni, segnando soltanto due reti e costringendo Allegri a relegarlo più volte in panchina. Dalla fine del suo momento magico il numero 92 rossonero è caduto in una profonda crisi psicologica, aggravata dalla mancanza di fiducia della società di via Turati, che in questa sessione di mercato ha tentato più volte di cedere El Shaarawy e ne ha delegittimato la titolarità attraverso gli acquisti di Kakà e Matri, cosa che ha affossato ancor di più il morale e l’autostima del giovane attaccante, il quale aveva iniziato bene la stagione, segnando il primo gol ufficiale del Milan nei preliminari di Champions contro il PSV.
Insomma il futuro di El Shaarawy al Milan si preannuncia tutt’altro che roseo, data l’intoccabilità di Balotelli e la concorrenza di Kakà, Matri e Robinho, non dimenticando il ritorno di Pazzini previsto per fine ottobre. Tuttavia ci auguriamo che la società rossonera riesca a tutelare quello che è un patrimonio presente e futuro del calcio italiano, altrimenti è giusto che il “piccolo faraone” dimostri il suo valore lontano da San Siro, almeno la si smetterà di incensare l’operato degli uomini di via Turati.Luigi Testa