[dropcap]C[/dropcap]aso risolto: dopo 22 anni. Arrestato dalla squadra Mobile di Bologna, a seguito di un’indagine della Dda, uno dei killer che nel lontano 27 ottobre 1991 uccise un barista di Forlimpopoli, Salvatore Andricciola, di Lamezia Terme. Fin da subito le ricerche puntarono a Lamezia, per una faida che aveva coinvolto la famiglia di Andricciola (nel 1988 erano stati ammazzati il padre e lo zio), che si era trasferito nel Forlivese dopo essere stato ferito in un agguato. In manette ci è finito Cosimo Damiano Serra, 44 anni, originario di Taranto. All’epoca dell’omicidio aveva 22 anni. In particolare, Serra ricoprì il ruolo di “palo” all’esecutore materiale, Stefano Speciale, che con cinque colpi freddò Andricciola. Speciale è stato condannato a 13 anni per la vicenda, con l’attenuante di essere diventato collaboratore di giustizia.[divider] Infatti, proprio dalle sue dichiarazioni, grazie alle quali sono stati trovati ulteriori riscontri, si è arrivati all’arresto del complice. I due facevano parte di un gruppo di persone che erano state messe a disposizione di un clan di Lamezia, per ripagare un debito che avevano contratto con un’altra cosca. Serra è stato rintracciato in Lussemburgo, dove si era trasferito da una decina d’anni e dove viveva, nella cittadina di Petange, con moglie e figli. Il mandato di arresto internazionale del Gip di Bologna Alberto Ziroldi è di metà marzo, di questi giorni l’estradizione dopo che la Corte d’Appello del Lussemburgo ha scartato un ricorso di Serra. Ora si trova nel carcere di Rebibbia e nei prossimi giorni è previsto l’interrogatorio di Garanzia. Le indagini della squadra mobile sono state coordinate dal pm Marco Mescolini. In manette dopo 22 anni: oggi il killer ha una famiglia, ha vissuto la sua vita e goduto delle sue gioie. Possibile che la giustizia sia così lenta? Possibile che così facendo si consente a criminali di vivere felicemente una vita normale? Perché sono trascorsi 22 anni?
Bruna Di Matteo