[dropcap]E[/dropcap]h…si! L’Italia è proprio uno strano paese!
Un paese con tanti problemi.
Un paese occidentale, ma con un tasso di corruzione da terzo mondo.
Un paese dove essere parlamentare serve a qualcuno per l’immunità e ad altri per coltivare i propri interessi, ma a nessuno per guidare responsabilmente il proprio paese.
Un paese dove Equitalia è una barriera che divide i sudditi da spennare dai principi che attingono alle gabelle riscosse.
Un paese che pretende fedeltà e lealtà fiscale e non paga i propri debiti condannando al fallimento montagne di aziende e spingendo spesso al suicidio onesti imprenditori indebitati per la crisi.
Un paese dove si chiedono sacrifici ai cittadini con l’Imu, l’incremento dell’ Iva, l’introduzione della Tares, aumenti tariffari a catena e poi si finanziano le ruberie di banche e banchieri.
Un paese dove tutti si lamentano, me compreso, ma sono subito pronti a sopportare nuove angherie.
Ma se nessuno dei problemi più gravosi che ci assillano e riguardano tutti da tanto tempo riesce a trovare una soluzione.
A questo punto, viene da chiedersi: Ma vuoi vedere che il problema siamo proprio noi?
Proprio così! Noi intesi come società civile di cui la nostra classe dirigente rappresenta la degna espressione.
Chiediamoci se al loro posto non cercheremmo anche noi di “sistemare” un parente o di ottenere un permesso o un privilegio che non ci spetterebbe, se non cercheremmo di speculare sulla posizione occupata anche solo pretendendo un “favore” non dovuto.
Se così fosse, allora il problema siamo proprio noi.
Non possiamo lamentarci di come vanno le cose se prima non adottiamo nella vita di tutti i giorni un rigore ed una onestà maggiori. Se non cominciamo a rispettare il prossimo indipendentemente dal suo ceto o posizione sociale, se non cominciamo a rispettare gli invalidi non occupando i posti loro riservati, se non cominciamo a rispettare la cosa altrui o pubblica come la propria, se non la smettiamo di tollerare ingiustizie, soprusi o illegalità diffuse.
Se non facciamo questo ….. abbiamo già quello che meritiamo.
Se diamo una sterzata in direzione dell’onestà e del rispetto del prossimo alla nostra vita possiamo sperare in un futuro migliore, se non per noi, almeno per i nostri nipoti.
Su questo, credo, che tutti noi dovremmo riflettere.
Domenico Torrese,
commercialista