
Un incendio iniziato la notte del 24 settembre, sta devastando il monte Serra nel pisano.
Mercoledì 26 settembre il fronte di fuoco dell’incendio è ritenuto sotto controllo afferma il sindaco di Pisa Michele Conti, “è sotto controllo, grazie a tutto il sistema regionale antincendio, i vigili del fuoco, i volontari e gli sforzi del comune più colpito. Calci”. Attualmente sono 118 i vigili del fuoco che operano a terra con oltre 40 automezzi di spegnimento, mentre dalle prime luci dell’alba 3 canadair sono tornati in volo sul monte Serra e nella zona di Vecchiano. La conta dei danni è enorme: gli ettari andati in fumo ora sono oltre 1000. L’aeroporto di Pisa resterà chiuso fino al termine delle operazioni di spegnimento.
Sono ancora attivi due fronti di fuoco, verso Vicopisano e Buti. Lo dice il presidente della Regione Enrico Rossi, che anche nella mattina di mercoledì 26 si è recato nei territori colpiti dagli incendi. Il governatore, spiega una nota, sottolinea che “al momento a Calci sono 300 le persone costrette ad uscire dalle proprie abitazioni, di cui 30 ospitate in alberghi ma, nel primo pomeriggio di mercoledì 26, non essendo prevista la proroga dell’ordinanza di evacuazione dovrebbero rientrare nelle proprie abitazioni”. A Vicopisano, dice ancora Rossi, “le persone evacuate sono circa 500, di cui 200 in grado di rientrare in casa già da stasera. Degli altri solo una decina dovrà essere alloggiata in albergo. Nel frattempo si dovrà capire che danni hanno avuto le case e quindi se e quando possono rientrare”.
Ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco nel Pisano e per l’agricoltura la stima dei danni ammonta a oltre sei milioni di euro. A dirlo la Coldiretti in merito al vasto incendio sul monte Serra. Nelle foreste andate a fuoco, sottolinea in una nota l’associazione degli agricoltori, “saranno impedite per anni anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, delle castagne e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi. Circa diecimila piante di ulivo anche secolari sono state distrutte dall’incendio che ha colpito anche vigneti e castagneti e ha minacciato abitazioni rurali e alcuni agriturismi che sono stati costretti ad evacuare, con una stima salita ad oltre 6 milioni di euro di danni solo per l’agricoltura”.
Le Forze dell’Ordine hanno concentrato l’attenzione su cinque sospettati per il rogo di probabile origine dolosa, si tratterebbe di persone già note alle Forze dell’ordine su cui gli investigatori starebbero concentrando le loro attenzioni anche per comprendere le motivazioni che hanno indotto i cinque a compiere l’insano gesto.