

[dropcap]A[/dropcap] più di un mese di distanza dai fatti, finalmente si è conclusa, ai Castelli Romani, una lunga e difficile caccia all’uomo. A finire in manette è lo “stupratore di Velletri”, il tunisino Djebali Maher, 26 anni, considerato il responsabile delle violenze sessuali avvenute a Velletri il giorno 2 e 10 febbraio 2013 ai danni di due giovani donne. In manette anche un suo amico marocchino che aveva ricettato il cellulare rubato ad una delle vittime. Proprio seguendo la traccia del telefonino la Polizia è arrivata a Djebali. Il suo profilo genetico combacia con le tracce organiche ritrovate sui vestiti delle donne, confermando la sua colpevolezza nell’atroce vicenda. Dalle prime ricostruzioni della Polizia, si evince che la sera del 10 febbraio una studentessa, che si trovava a bordo della propria autovettura parcheggiata nella centrale piazza Garibaldi per fare rientro a casa dopo una serata trascorsa con le amiche, è’ stata aggredita da un uomo piuttosto alto, sicuramente straniero, con il volto parzialmente nascosto dal collo del maglione, che, minacciando la ragazza con un coltello, è salito a bordo del veicolo ponendosi alla guida, colpendola violentemente con un pugno al volto e costringendola a rannicchiarsi sul pianale del lato passeggero. [divider]Lo straniero ha guidato per un breve tratto raggiungendo un parcheggio su via dei Volsci dove si è fermato, ha violentato la ragazza e le ha rapinato il telefonino. Al termine dello stupro, il criminale si è rimesso, poi, alla guida e, dopo aver fatto un largo giro allo scopo di confondere la povera vittima, è sceso dal veicolo ed è fuggito a piedi. La violenza, che ha suscitato subito clamore e paura tra i residenti della cittadina del Castelli, ha presentato agli investigatori della Squadra Mobile delle attinenze con un altro episodio avvenuto ad un’altra donna, qualche giorno prima, il pomeriggio del 2 febbraio, aggredita sempre all’interno di un parcheggio, da un cittadino straniero. L’individuo, dopo essere salito a bordo della vettura, minacciando la ragazza con un coltello, l’ha costretta a guidare per chilometri, fino ad un luogo in aperta campagna dove l’ha violentata e rapinata della fede nuziale e di alcune decine di euro. Poi il carnefice si è fatto ricondurre in auto a Velletri, facendosi lasciare dalla stessa vittima in una via poco distante dal cimitero comunale. La fine di un incubo, ora si attende che la giustizia faccia il suo giusto dovere.
Bruna Di Matteo