“Non stiamo solo al mantenimento delle promesse elettorali, abbiamo fatto una manifestazione di interessi – Prima della fine del mio mandato voglio il nuovo stadio. Voglio passare dalla fase delle chiacchiere a quello dei fatti. Il San Paolo non è di certo il massimo”.
[dropcap]D[/dropcap]iversi mesi sono passati dalle ultime dichiarazioni del sindaco di Napoli Luigi de Magistris ed ancora nulla è cambiato, anzi il progetto del nuovo stadio per il Napoli e per i tifosi napoletani sembra rimanere per ora un sogno.
Come riporta Il Mattino, il progetto, presentato dal gruppo imprenditoriale Faraone-Mennella , sembra abbia trovato nuovi problemi. L’ultimo di questi riguarderebbe l’impossibilità di costruire la nuova struttura a Ponticelli considerata, secondo i nuovi carteggi, zona-rossa in quanto rientrerebbe nella fascia di un eventuale eruzione vulcanica e considerata quindi estremamente pericolosa.[divider]
Tra gli altri problemi poi ci sarebbe l’eterna lotta che continua ormai da tempo tra il Comune e la Società Calcio Napoli. In sostanza, il presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis non sarebbe propenso a trasferirsi in un nuovo stadio e senza il suo sì nessun progetto di costruzione potrà essere sostenuto finanziaramente.
Alla base del dissidio ci sarebbe sempre la difficoltà nel chiudere quel famoso accordo contabile da 1,6 milioni di euro tra il Napoli e il Comune. Da un lato De Laurentiis accuserebbe l’amministrazione di lentezza burocratica, dall’altro Palazzo San Giacomo lamenterebbe alla società partenopea di non fornire tutte le certificazioni richieste per la stipulazione del contratto.
Intanto il termine ultimo per un eventuale risposta da parte di entrambe le parti in causa scadrà il 31 marzo 2013, oltre tale data il gruppo Faraone –Mennella, a detta della sua imprenditrice, ritirerà il progetto.
A pagar di più di questo scontro ovviamente sono i tifosi napoletani che, per amore e passione, continuano a seguire nonostante tutto la squadra all’interno di uno stadio disastrato e in attesa dei lavori di ristrutturazione, richiesti obbligatoriamente dalla Uefa entro il 30 aprile 2014.
Claudio D’Addio