[dropcap]B[/dropcap]astano 15 minuti all’Arsenal di Wenger per avere ragione di un Napoli svogliato e impalpabile che esce dall’Emirates con le ossa rotte e la consapevolezza di non essersi espresso al massimo delle proprie possibilità, patendo eccessivamente l’assenza di Gonzalo Higuain. Difatti sin dal primo minuto di gioco si è avuta la sensazione che i Gunners avessero una marcia in più rispetto agli azzurri, i quali hanno affrontato la sfida dell’Emirates con scarso agonismo e tanta sufficienza, elementi che, uniti ai soliti cali di concentrazione della difesa partenopea, hanno portato gli azzurri ad indossare i poco piacevoli panni di vittima sacrificale.[divider]Oltre all’aspetto mentale e l’assenza di Higuain, ciò che ha messo in enorme difficoltà il Napoli è stata sicuramente la forza del robusto centrocampo dei Gunners che, approfittando dell’inconsistenza di Hamsik, si è ritrovato costantemente in superiorità numerica contro i poveri Inler e Behrami, in maniera tale da poter imbastire numerose azioni da gol e disinnescare sul nascere i vani tentativi di ripartenza dei partenopei.[divider]Daltronde va detto che le scelte di Wenger si sono rivelati vincenti, visto che in pochi si aspettavano l’impiego di Flaminì dal primo minuto in luogo di Wilshere, cosa che ha dato maggiori libertà ad Arteta e Ramsey e maggior equilibrio all’Arsenal, mentre Benitez non ha saputo arginare i punti di forza di un Arsenal in grande spolvero, primo in Premier e nel girone di Champions, schierando una squadra un pò troppo offensiva e leggera dal punto di vista fisico. Tuttavia per questo Napoli perdere in casa dell’Arsenal era qualcosa di preventivabile e i tifosi ed i giocatori partenopei non dovranno lasciarsi abbattere dalla prima sconfitta stagionale, visto che il Livorno è alle porte e nulla è compromesso in ottica qualificazione, basterà ritrovare quella voglia e quella concentrazione che hanno contraddistinto le vittorie con Milan e Borussia.
Luigi Testa