
la mostra
“Il sorriso e l’attore” ci trasporta nel mondo di Mario Scarpetta ripercorrendone la variegata carriera, fin dagli esordi, con fotografie, video, manifesti e contributi testuali. Allestita nel foyer del teatro, la mostra, presentata già nel 2005 a un anno dalla scomparsa di Mario, ampliata in questa versione 2024 grazie alla presenza di nuovi documenti, è stata voluta e ideata da Gianni Pinto, suo produttore ed amico fin dalla stagione teatrale 1979/80, e da Pino Miraglia, suo direttore di scena.
A completamento del percorso, un catalogo, che rispetto alla precedente edizione è arricchito dalle testimonianze di Marisa Laurito, Roberto Andò, Mario Martone, Nello Mascia e Eduardo Scarpetta; scritti appassionati che sono andati ad aggiungersi a quelli di Toni Servillo, Geppy Gleijeses, Luigi De Filippo, Manlio Santanelli, Isa Danieli, Giulio Baffi, Renato Nicolini e Lina Wertmüller, già presenti nella prima pubblicazione. È possibile visitare la mostra fino al primo dicembre prossimo.

La serata ha anche inaugurato la riapertura del sito (curato da Lenus Media) dedicato all’artista.
un prezioso preludio tra sorridenti e toccanti ricordi
Ad introdurci nel vivo di questo omaggio, il critico Giulio Baffi ha disegnato un attento ed emozionato ritratto di Mario, mentre Gianni Pinto, storico impresario dell’attore-regista e presidente del Trianon, ne ha tratteggiato la carriera a partire dalla storia della sua illustre famiglia. Marisa Laurito, direttore artistico del teatro, effervescente e attenta padrona di casa, ha sottolineato l’estro e la simpatia del collega e amico, emblema del grande talento degli interpreti partenopei. Eduardo, figlio di Mario e rappresentante della quinta generazione della famiglia Scarpetta, ha evocato sorprendenti coincidenze grazie alle quali, proprio nei momenti cruciali della sua carriera, ha percepito in modo tangibile la presenza del padre accanto a sé; sentito anche l’elogio a sua madre, l’attrice Maria Basile.

foto Ernesto Albano
lo spettacolo
È andato in scena la stessa sera “Viva gli sposi”, inedito e singolare divertissement scritto dallo stesso Mario Scarpetta ed ispirato a tre atti unici degli autori russi Gogol’, Čechov e Zoščenko, incentrati sulla ricerca di un consorte… quasi sempre disperata!

l’ottimo cast
Presentato da Immaginando Produzioni in collaborazione con il teatro Trianon Viviani, lo spettacolo porta in scena eccellenti attori che sfoderano con disinvoltura il proprio talento: Claudio Bellisario, Diego Menna, Francesca Morgante, Melania Pellino, Nello Provenzano, Francesco Rivieccio; spassosissimo Roberto Capasso (anche aiuto regista) nel ruolo del macellaio zotico e fanatico; esilarante e misurato Rosario Minervini, interprete incisivo e dalle mille sfaccettature.

foto Ernesto Albano
Le allegre e indovinate musiche sono di Claudio Romano, le luci di Gianluca Sacco, l’audio di Daniele Chessa, i costumi della Sartoria Di Domenico, scene e arredi della Scenografie Imparato; ha collaborato all’allestimento Massimiliano Pinto.

la regia
Intrecciate e ‘traslocate’ a Napoli da Mario, raggiungono finalmente gli spettatori le tre brevi pièce che, come dice il regista Massimo Andrei «(…) arrivano da lontano, ma trovano comunanza con abitudini, aspirazioni e sentimenti narrati nella commedia napoletana (…) trascritte e ambientate da Scarpetta nel 1930». Andrei ha continuato «ad “incrociarle” uniformandone la lingua in un napoletano verosimile e accentuandone la sobria – a tratti timorosa – vis comica russa con formule più vicine al mondo partenopeo.»

Il risultato è una messinscena godibile, indovinata, che procede spedita, ben recitata e divertente, grazie al fondersi e confondersi dei protagonisti degli autori russi con i caratteri propri del teatro scarpettiano.
… grazie
Grazie quindi agli artefici di questo omaggio, ma soprattutto grazie a Mario Scarpetta, da chi ha avuto la fortuna di apprezzare ‘dal vivo’ il suo straordinario estro creativo, e da coloro che godono e godranno della sua arte ’in video’… E grazie di aver passato il testimone al figlio Eduardo, così giovane e così pieno di talento, così rigoroso e, come l’illustre genitore, tanto amato dal pubblico.
