Anatomia del dispiacere. “I am sorry” di Jan Fabre andato in scena a Sala Assoli, nell’ambito del Campania Teatro Festival, vede in scena la bravissima Stella Höttler in un monologo in cui la donna si scusa continuamente, reiterando il suo I am sorry, in un crescendo di toni.
Si scusa per tutto, per i suoi nei, per le sue preferenze sessuali, per i suoi gusti alimentari, per le tolleranze e intolleranze.
L’attrice dall’incarnato e dalle vesti candide, da voce alla denuncia alla società mossa dal regista, una società che non ammette opinioni dissenzienti, una società che alimenta sensi di colpa in chi non si omologa.
Lo urla a gran voce la Höttler, impugnando i due microfoni come due megafoni e alterna l’italiano con l’inglese che rende la su recitazione più fluida e naturale.
Sul palco un tappeto di foglie autunnali, pronte ad essere spazzate via dalla voce del dissenso.