[dropcap]L[/dropcap]’algoritmo di Google per combattere il cancro: non è un’utopia ma un tentativo dell’ Università della California che ha provato a testare il modello matematico, usato per indicizzare le pagine web, del motore di ricerca più diffuso al mondo per calcolare la probabilità di diffusione del tumore al polmone. Secondo lo studio della University of Sothern, pubblicato sulla rivista “Cancer Reasearch”, seguendo l’algoritmo è possibile determinare “la direzione” verso cui si muove il tumore e ha tracciato una mappa di come “viaggia” nell’organismo. La scoperta ha svelato che il cancro del polmone non progredisce in una sola direzione dal sito del tumore primario in luoghi distanti, come stabilito fino ad oggi, ma il movimento delle cellule cancerogene avviene in tutto il corpo in più di una direzione. [divider]I ricercatori hanno anche stabilito che ci sono alcune parti dove avviene una concentrazione di queste cellule “killer”, la ghiandola surrenale e renale definite per l’appunto “diffusori”, nelle quali le metastasi si moltiplicano e ripartono. Mentre altre come i linfonodi, ossa e fegato sono meno coinvolte, definite “spugne” in cui le metastasi tendono a fermarsi. Insomma, una mappa di come la neoplasia ‘viaggia’ nell’organismo. Per giungere ai risultati, lo studio ha utilizzato un complicato sistema di equazioni matematiche, il processo di Markov, uno strumento algebrico utilizzato nel progetto di reti di telecomunicazioni ma che trova applicazione anche in altri ambiti come la teoria delle code. I ricercatori hanno utilizzato i dati di 163 autopsie di persone morte per tumore ai polmoni tra il 1914 e il 1943 residenti nella zona del New England, anni in cui non esistevano trattamenti, come le radiazioni e la chemioterapia, e quindi il cancro poteva muoversi indisturbato per l’organismo.[divider] In questo modo, gli scienziati hanno tracciato gli schemi di avanzamento di 619 diverse metastasi in 27 distinti siti del corpo, ricostruendo un comportamento ricorrente della patologia che ha condotto alla nuova scoperta. Le conseguenze di tale studio sono importantissime, permetteranno di mantenere sotto controllo l’avanzamento del tumore, come spiegano i ricercatori: “Se il cancro si sposta in una posizione che noi sappiamo essere “preferita” dalle cellule cancerogene, possiamo individuarle in anticipo e intervenire rapidamente con un trattamento mirato prima che le cellule possono disperdersi più ampiamente”. Ed inoltre, la scoperta rappresenta anche l’importanza di internet, come afferma Paul Newton, uno dei ricercatori: “Questa ricerca mostra come Internet si comporti come un corpo vivente. Lo stesso tipo di strumenti che usiamo per interpretare la diffusione delle informazioni sul web ci possono aiutare a capire il comportamento del cancro nell’organismo”.
Bruna Di Matteo