
Una trasposizione temporale “Home I am darling” , in scena al Piccolo del Bellini, ci trasporta nell’ovattata atmosfera degli anni’50 nel salotto color pastello di Judy e Johnny, dove nulla è lasciato al caso. Ma tra il frigo Smeg, il telefono con la cornetta e l’immancabile set da cocktail, ecco che spunta l’oggetto che non ti aspetti…si tratta di una disattenzione dell’attrezzista di scena? No il laptop che Judy prende dal cassetto ci racconta di una altra realtà, quella di oggi da cui Judy scappa a tutti i costi.
Judy, manager di successo, ha deciso di abbandonare il competitivo mondo della finanza per diventare una casalinga perfetta anni ’50 e trascina in questa metà realtà che occhieggia al Truman Show e che solo apparentemente rende tutto perfetto perchè la moquette sì nasconde la polvere ma non per sempre.
Dopo un primo atto che dipinge una realtà idilliaca, ecco venire fuori nel secondo atto tutte le ombre e gli anacronismi di questo progetto di vita che inizia a stare stretto soprattutto al coniuge.

Ma erano davvero così meravigliosi questi anni ’50? Fatevelo raccontare da chi li ha vissuti, dice la madre di Judy in un memorabile monologo in cui elenca tutti gli aspetti meno edulcorati di quegli anni fatti anche di grandi privazioni.
Quello a cui assistiamo è uno spettacolo godibile grazie soprattutto alla cura della messa in scena, alle musiche e alla bravura indiscussa degli interpreti.
Unico neo forse la durata eccessiva dello spettacolo che rischia di risultare così a tratti ripetitivo sul tema che merita comunque attenzione e che offre diversi spunti di riflessione.
HOME, I’M DARLING
testo vincitore del Laurence Oliver Award 2019
di Laura Wade
traduzione Andrea Peghinelli con Valentina Valsania, Roberto Turchetta, Laura Nardi, Elena Callegari, Cecilia Cinardi, Luchino Giordana regia Luchino Giordana ed Ester Tatangelo
compagnia pupilunari