[dropcap]N[/dropcap]el pieno cuore di Milano è stato brutalmente ucciso Giovanni Veronesi, orefice di 73 anni, lasciando una moglie e due figli. L’omicidio potrebbe essere avvenuto durante una rapina nel negozio di proprietà della vittima e sito in via dell’Orso, a pochi passi da via Montenapoleone. A dare l’allarme intorno alle ore 13:40 è stata la moglie che non riuscendo a contattare l’uomo, lo ha raggiunto in gioielleria trovandolo con il viso ricoperto di sangue. I soccorritori al loro arrivo hanno trovato la vittima con una profonda ferita al capo e sembra che sia spirato proprio durante i tentativi di rianimazione.[divider]Dai primi accertamenti è emerso che Veronesi è stato ucciso da un corpo contundente intorno alle 0re 11:30-12:00 a seguito di una colluttazione in un tentativo di rapina. L’ipotesi, secondo quanto riferito dagli inquirenti, è stata valutata dai rilievi eseguiti nel pomeriggio all’interno del negozio. Sicura anche la colluttazione, che avrebbe portato il gioielliere alla morte. Domani dovrebbe essere effettuata l’autopsia.[divider]Nessun testimone, per ora, sembra aver sentito o visto qualcosa mentre le telecamere all’interno del negozio non sono state ancora smontate dai tecnici. Intanto cresce la paura tra i negozianti di via dell’Orso che si lamentano dell’assenza di sicurezza nel quartiere, come denuncia la titolare di un negozio attiguo: “Non so perché non passino le forze dell’ordine, immagino perché hanno pochi uomini, ma il risultato è che qui c’è poco controllo e che da quando c’è l’Area C, c’è anche la metà della gente in giro durante il giorno e noi ci sentiamo ancora più abbandonati”. Le dinamiche sono abbastanza chiare anche se Massimo Barbato, un caro amico della vittima, ha delle riserve: “Era diffidente se non conosceva una persona. Di solito faceva entrare un cliente alla volta. Era anche cintura nera di karate”. Per ora si attendono i risultati delle visite medico-legali e delle indagini.
Bruna Di Matteo