
[dropcap]Si[/dropcap] all’utilizzo di telecamere intelligenti contro gli atti vandalici e i danneggiamenti a monumenti e sedi istituzionali, ma tutelando la privacy dei cittadini. Il Garante per la protezione dei dati personali ha dato il sui ok all’utilizzo da parte del Comune di Bergamo di un sistema di monitoraggio dei luoghi pubblici.
L’impianto di telecamere con inquadratura fissa, preso in esame dalla verifica preliminare dell’Autorità, oltre alla funzione che consente di riprendere e registrare le immagini, aziona in tempo reale un allarme sul monitor della di polizia in caso di permanenza prolungata di un individuo nelle aree vicine a monumenti e sedi istituzionali con l’obiettivo di consentire un eventuale intervento tempestivo. In base al provvedimento generale del 2010 del Garante in materia di videosorveglianza, l’uso di questi sistemi di acquisizione video “intelligenti” – che non hanno solo la funzione di riprendere e registrare le immagini, ma sono in grado di rilevare automaticamente comportamenti o eventi anomali, ed eventualmente segnalarli e registrarli – deve essere sottoposto ad una verifica preliminare dell’Autorità.
L’utilizzo di questi sistemi infatti risulta giustificato solo in casi particolari e sempre tenendo presente le finalità perseguite e del contesto in cui i dati sono trattati. Nella sua decisione il Garante ha osservato che “il sistema, per le sue caratteristiche, non comporta in concreto un pregiudizio rilevante per i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini, in quanto, nel rilevare la presenza prolungata degli interessati nell’area adiacente i monumenti e le sedi istituzionali, ha come unico effetto quello di richiamare l’attenzione dell’operatore di polizia addetto alla centrale operativa, al fine di favorire un tempestivo intervento”.
L’Autorità ha però imposto al comune di Bergamo di rendere noto ai cittadini, in modo chiaro, le modalità di funzionamento del sistema ed ha richiamato l’attenzione sulle misure di sicurezza da adoperare, al fine di consentire, in particolare, “la verifica delle attività sugli accessi alle immagini o sul controllo dei sistemi di ripresa, nonché sulla necessità di rispettare i tempi limitati di conservazione delle immagini registrate”.
Massimiliano Notaro