[dropcap]R[/dropcap]ubare fili di rame per rivenderli ad un prezzo irrisorio: questa è la nuova “moda” dilagante a Napoli e dintorni. Ma talvolta un atto di vandalismo che può sembrare “innocuo”, può generare delle pesanti conseguenze. E’ quello che è accaduto all’Osservatorio Vesuviano, in particolare nella sezione flegrea. Un furto di fili elettrici in un condotto della struttura ha determinato non pochi problemi e disagi, come raccontato ai microfoni de Linkazzato.it da Roberto Scarpa, professore e consulente esterno dell’Osservatorio. Un complesso d’eccellenza, quest’ultimo, che si occupa della ricerca vulcanologica e geofisica ed al suo impiego per il controllo dei vulcani attivi. Un’istituzione pubblica fondamentale per il Capoluogo campano data la presenza del Vesuvio e del distretto dei Campi Flegrei che, come ben noto, sono tra i vulcani più pericolosi al mondo data la loro natura eruttiva, in prevalenza esplosiva, e sopratutto perché limitrofi a nuclei urbanizzati. Il centro, inoltre, vanta un’ attività di monitoraggio di 24 ore su 24 ed in continua comunicazione con la Protezione Civile che viene costantemente informata di tutti gli eventi sismici potenzialmente avvertibili dalla popolazione o della sussistenza di crisi nel sottosuolo campano.[divider] Ebbene, secondo la testimonianza di Scarpa, l’atto vandalico nel sito flegreo ha generato danni a “Strumenti del valore di diverse migliaia di euro. Strumenti scientifici che non hanno valore commerciale, come non sono commercializzabili neanche facilmente le componenti. Il danno che ci hanno arrecato è enorme perché si tratta di interrompere delle serie temporali di diversi anni di informazione. Non è facilmente replicabile da parte nostra questa defiance successa nell’area flegrea”. In poche parole, il monitoraggio nel sito flegreo è attualmente interrotto. Un danno il cui ripristino non sarà semplice date “le spese non indifferenti”. Tante le ipotesi nate dopo l’accaduto e che mirano a scongiurare il possibile ripetersi dell’episodio; come la possibilità di cambiare area : “Un sito in una zona dove c’è maggiore sorveglianza anche da parte della gente residente” come spiegato dal professore. Insomma, un atto vandalico vergognoso che colloca la cittadinanza in una situazione potenzialmente pericolosa e che ha portato alla sospensione di un servizio fondamentale: solo per poche decine di euro. D’altra parte ci si chiede anche se la sorveglianza degli strumenti scientifici fosse adeguata. Un furto che poteva essere evitato?
Intervista a Roberto Scarpa, professore e consulente esterno dell’Osservatorio Vesuviano
L’intervista radiofonica su Radio Kiss Kiss Napoli
Bruna Di Matteo