[dropcap]F[/dropcap]orse non sono in molti a sapere che il primo giocatore capace di vincere due Champions League con due squadre differenti fu Miodrag Belodedici, le cui vittorie hanno un sapore veramente speciale perchè le scelte professionali del forte difensore rumeno non si lasciarono corrompere dall’avidità e dalla brama di successo, ma furono mosse esclusivamente dalla componente emotiva.
Nell’estate del 1988 Belodedici è uno dei beniamini della Steaua Bucarest e uno dei più apprezzati difensori a livello europeo, ma qualcosa nella carriera di Miodrag non va. Quello che manca a Miodrag non sono di certo i trofei, visto che con la Steaua conquista 4 scudetti di fila ed è, insieme al portiere Duckadam, l’artefice principale della vittoria ai rigori contro il Barcellona nella finale di Siviglia, che regala ai rumeni la prima Champions League della loro storia, ma la tranquillità. Infatti Belodedici , sebbene giochi per la nazionale rumena e sia uno dei giocatori più rappresentativi della Steaua, non è ben visto dal regime di Ceaucescu, che non gli perdona le sue origini slave, dato che Miodrag è nato a Socol, un paesino situato al confine tra la Jugoslavia e la Romania.[divider]La situazione per Belodedici diviene sempre più insostenibile, al punto tale che nel dicembre del 1988 il difensore decide di fuggire in Jugoslavia. Perché in Jugoslavia? Perché in Jugoslavia gioca la Crvena Zvezda, ovvero la Stella Rossa di Belgrado, squadra della quale Miodrag è da sempre un accanito sostenitore. Allora qual è la prima cosa che fa Belodedici, quando arriva a Belgrado? Chiama l’allora presidente della Stella Rossa Svetozar Mijailović e gli chiede di ingaggiarlo. Mijalovic è inizialmente incredulo, ma successivamente capisce che è tutto vero e che talvolta la realtà può veramente a superare la fantasia e, senza farselo ripetere due volte, ingaggia il calciatore.
Fine della storia? Neanche a parlarne, perché la Steaua occulta il contratto siglato da Belodedici con la Stella Rossa e la Uefa è costretta a squalificare il calciatore per un anno, così l’esordio del calciatore rumeno con la maglia del suo nuovo club è rinviato all’anno venturo. Con la maglia della Stella Rossa Belodedici riuscirà a togliersi la soddisfazione più grande della sua carriera, ovvero quella di vincere una Champions League con la propria squadra del cuore. Infatti nella stagione 1990-91 la Stella Rossa conquista la sua prima Champions League, battendo ai rigori l’Olimpique Marsiglia nella finale del San Nicola di Bari, insomma un replay della finale dell’86 ma con protagonisti diversi.
Tuttavia Belodedici a Belgrado resterà soltanto per tre stagioni e sono ancora una volta gli avvenimenti extracalcistici a costringere il difensore a cambiare aria, dato che nel 1992 la Jugoslavia è in piena guerra civile. Belodedici , che sembrava a un passo dal Napoli e dalla Sampdoria, decide di andare a giocare in Spagna tra le fila del Valencia. Qui l’avventura iberica del difensore sarà tutt’altro che entusiasmante. Il Valencia non si rivela in grado di lottare per i vertici e il ventottenne Belodedici, un po’ per difficoltà d’ambientamento e un po’ per mancanza di stimoli, non riesce a ripetere quanto di buono fatto con la Steaua e la Stella Rossa, così viene venduto al Vallalolid, dove resta una sola stagione, prima di accasarsi al Villareal. In questi anni è con la nazionale rumena che Belodedici dà il meglio di sé, raggiungendo i quarti di finale a USA ’94 e qualificandosi agli Europei del ’96 in Inghilterra, dove però la Romania finirà ultima nel girone.[divider]Archiviata la negativa esperienza in terra spagnola, Belodedici sorprende ancora e nel 1996 si trasferisce in Messico all’Atlante di Cancun , ma anche l’esperienza messicana è avara di soddisfazioni, così nell’estate del 1998 decide di tornare alla Steaua, dove conquisterà un posto tra i 23 convocati per Euro 2000 e nel 2001 concluderà la sua gloriosa carriera, vincendo il suo quinto scudetto con la maglia dei “Velocisti”.
Luigi Testa