

Al Benito Stirpe di Frosinone, il Napoli di Carlo Ancelotti è tornato alla vittoria in questo suo finale di campionato un po’ travagliato, con un 2-0 in trasferta su una squadra ormai quasi condannata alla Serie B. Un successo maturato con un gol per tempo del belga Dries Mertens e di Younes, che serve anche a blindare il 2° posto e a conquistare la qualificazione in Champions League con quattro giornate di anticipo. Il risultato poteva anche essere più largo, ma due volte il palo e una volta la traversa hanno detto di no ai giocatori del tecnico di Reggiolo che erano chiamati ad una riscossa dopo le deludenti prestazioni delle ultime due gare, quella con l’Arsenal costata l’eliminazione in Europa league e lo scivolone interno con l’Atalanta della scorsa settimana.
Ieri alle 12:30, gli azzurri hanno vinto giocando bene e sono arrivati facilmente dentro l’area piccola degli avversari, ma c’è ovviamente da considerare la modesta consistenza tecnica della squadra allenata da Marco Baroni. Infatti, la formazione di casa si è battuta con coraggio e dignità di fronte a un avversario nettamente superiore, ha corso e combattuto tanto, ma creato quasi nulla. La sconfitta spinge il Frosinone verso la serie B, salvo miracoli.
Alla squadra partenopea serviva una vittoria per rasserenare una tifoseria arrabbiata e avvilita per una stagione cominciata con grandi aspettative e che invece non ha portato risultati. Nel capoluogo campano, nello specifico a piazza Plebiscito e al porto sono apparsi due striscioni molto polemici contro l’allenatore azzurro e il presidente Aurelio De Laurentiis. Le proteste sono poi continuate anche allo stadio “Stirpe” dove i tifosi nel settore ospiti hanno contestato gli azzurri a fine gara e hanno perfino rifiutato le magliette lanciate dei giocatori. Infatti, a fine gara Jose Maria Callejon, orgoglioso delle sue 300 presenze in maglia azzurra è andato sotto la curva per ringraziare i tifosi e ha lanciato la sua maglia in regalo. La stessa però è stata rigettata indietro, a differenza di quella di Fabian Ruiz che è stata presa da un altro tifoso. Lo spagnolo è rimasto molto male per il gesto e Mertens è andato verso i tifosi per chiedere chiarimenti e spiegazioni che però non arrivano.
In riferimento a quanto accaduto, anche l’allenatore azzurro Carlo Ancelotti ha voluto dire la sua. Queste le sue parole: “Perché si respira questa negatività nei confronti di una squadra che si sta consolidando? Sinceramente non me lo spiego. Questa società è già consolidata da prima che arrivassi io. Deve essere chiaro a tutti che qui il giocatore che guadagna 10 milioni di euro all’anno, non può arrivare e quindi dobbiamo investire su ragazzi giovani. Questa è la realtà del Napoli”. “Lavoriamo per dare soddisfazioni a tutti”, ha poi aggiunto il tecnico ai microfoni di Sky a fine partita. “Quest’anno abbiamo investito su giocatori come Meret, Fabian Ruiz e Verdi, giocatori che hanno qualità ma che non hanno stipendi esagerati che ti farebbero rompere il bilancio che è sano e deve continuare a rimanerlo”.
Ma cosa pensa il tecnico dello striscione che lo riguarda comparso a Napoli, con la scritta “Carletto l’ultimo prescelto per prendere in giro tutti senza un vero progetto’? Questa la risposta del tecnico azzurro:“E’ chiaro che si lavora per dare soddisfazioni a tanta gente e per vedere la gente che festeggia una vittoria. Se la gente si lamenta è uno stimolo a fare meglio. Il progetto è chiaro, va avanti da tanti anni con questa società, provando a migliorare anno per anno, facendo il passo quanto la gamba. Ripeto: se la gente si aspetta il giocatore da dieci milioni di stipendio, qui non arriva, ma possono arrivare tanti altri bravi”.
Il giornalista allora gli fa un’altra domanda e gli chiede se in questo modo a Napoli si può vincere lo stesso. Ed il tecnico ribadisce che si può tranquillamente vincere lo stesso però è normale che ci vorrà più tempo, ma grazie alla programmazione giusta si riesce a migliorare anno dopo anno. Infine, conclude affermando che l’anno prossimo la squadra migliorerà e verranno fatti acquisti mirati per andare avanti.