


È tempo di proteste nel napoletano, di reazioni da parte dei cittadini partenopei. Sono mesi che si riscontra un problema insormontabile, uno di quelli ampiamente diffusi nella città di Napoli: il problema delle buche stradali. In ogni angolo della strada spuntano fuori profonde voragini che bucano il manto stradale, che non permettono né alle auto di veicolare tranquilli né ai pedoni di camminare sereni, rischiando, talvolta, persino la vita. Questa la motivazione della protesta dei Verdi che con la collaborazione di tutti i cittadini partenopei sono andati ‘’a caccia di buche’’ impiantando fiori. Un modo provocatorio per esprimere tutta la rabbia, l’amarezza e il malcontento, specchio di un’intera città che non riesce più ad evitare che l’asfalto si sbricioli. Non si può più vivere così. D’esempio per i napoletani son stati i newyorkesi che per protestare contro le buche stradali le hanno riempite di pasta e polpette e ci hanno mangiato dentro. La loro idea-protesta di trasformare le buche in fioriere, invece, è stata per lo più una provocazione per mantenere viva l’attenzione su un fattore pericoloso per tutti.
La protesta, come già accennato, è stata curata dai Verdi, guidata da Francesco Borrelli, Ciro Monaco e Roberto Fogliame, l’imprenditore che si è preso l’onere di comprare piante e terreno per la protesta. La speranza, adesso, è quella di riuscire a raggiungere l’obiettivo e che, soprattutto, questo problema non diventi più un serio e tangibile pericolo di vita per gli automobilisti, i pedoni e tutti i cittadini di Napoli. Anche perché le condizioni meteo non lanciano buone notizie, il terreno si indebolisce, e le strade si frantumano e si danneggiano sempre di più.
L’emblema della pericolosità del manto stradale è in via Adriano a Soccavo dove si è cercato di infilare all’interno della buca una tapparella di legno ma la voragine è talmente profonda che la tapparella stessa è stata ingoiata quasi interamente dalla buca.