[dropcap]S[/dropcap]ono aperte le indagini avviate dalla Procura di Roma in merito alla scomparsa avvenuta in Siria dell’inviato de La Stampa, Domenico Quircio. Nel fascicolo delle indagini si ipotizza il reato di sequestro di persona con finalità terroristiche. Ma per ora risultano essere ancora pochi gli elementi nelle mani degli inquirenti.
Ad aprire il fascicolo è stato il sostituto Francesco Scavo. Il pm ha quindi affidato la delega per le indagini ai Carabinieri del Ros. Sono passati ormai venti giorni dalla perdita delle tracce del giornalista che si trovava nella zona di Homs, per una serie di reportage sulla guerra civile che impazza in Siria. Stando alle informazioni trapelate fino ad ora, Quircio avrebbe mandato un sms alla moglie, due giorno dopo l’arrivo in Siria, comunicandole che dove si trovavaandava tutto bene, poi l’avrebbe chiamata a casa verso sera. Martedì 9 aprile Quircio avrebbe inviato un sms ad un collega della Rai nel quale spiegava di trovarsi sulla strada che l’avrebbe portato ad Homs. Dopo questa serie di contatti si sarebbero perse le tracce dell’inviato.
Intanto su tutti i giornali appare esposto un fiocco giallo in segno si solidarietà a tutti gli inviati impediti di comunicare o che sono stati fermati in zone di guerra.
Da Londra arrivano le parole del ministro negli Esteri, Emma Bonino, che dichiara: “Non mi sembra un elemento molto positivo. Non è certo un segnale positivo”
Vincenzo Nigri