[dropcap]I[/dropcap] pacifisti con una lettera indirizzata al presidente Giorgio Napolitano, sottolineano che la Festa della Repubblica, celebrata il 2 giugno con la storica parata militare, non è un anniversario dedicato alle Forze Armate, ma è patrimonio di tutti gli italiani e di tutte le classi di cittadini dallo studente all’operaio, fino all’immigrato. Con questo messaggio si dà il via ad una serie di iniziative, che verranno promosse nei prossimi giorni, da parte delle numerose reti ed associazioni che si occupano del servizio civile, della pace e del disarmo. Nella nota di lancio della manifestazione si legge chiaramente: “Una lettera per sottolineare al Capo dello Stato, e con lui a tutta l’opinione pubblica un forte e profondo desiderio delle numerose associazioni di questa area: che si riportino al centro del 2 giugno i valori fondanti della Repubblica e della nostra Costituzione. Valori rappresentati da quelle categorie sociali che sono vere e proprie forze vive dell’Italia e hanno pieno diritto di essere celebrati in occasione del 2 Giugno: le forze del lavoro, i sindacati, i gruppi delle arti di mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le madri e i padri, i ragazzi e le ragazze del Servizio Civile Nazionale. Un passaggio importante anche per cambiare i simboli, che sono rilevanti per il vivere comune, legati a questa che non è la festa delle Forze Armate ma di tutta la Repubblica”. [divider]La lettera è stata elaborata e firmata dalla Rete Italiana per il Disarmo, dalla Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, dal Forum Nazionale per il Servizio Civile, dal Tavolo Interventi Civili di Pace e dalla Campagna Sbilanciamoci. Lo scopo di tali organizzazioni è di ravvivare il 2 giugno su tutti i territori in cui si diffondono le realtà più diverse. Molte delle sedi delle organizzazioni promotrici e sottoscrittrici della lettera rimarranno aperte il 2 giugno ed in alcune di esse saranno presenti anche giovani in servizio civile, in particolar modo nei comuni colpiti dal terremoto emiliano del maggio 2012. L’origine della celebrazione risale al 1946 quando gli italiani, con suffragio universale, vennero chiamati a votare per decidere la forma di governo, tra monarchia e repubblica. Così dopo 85 anni di regno Savoia, il nostro Paese divenne una Repubblica.[divider] Un governo quindi nato dalla volontà dei cittadini, dal loro voto…perché festeggiare esclusivamente con i Militari? Basti pensare che in Francia con la parata delle Forze dell’Ordine viene celebrato l’anniversario della Presa della Bastiglia. La ricorrenza del 2 giugno è dunque la festa di tutti gli italiani, di tutti i cittadini, di tutte le persone che lavorano, di tutte quelle che invece un lavoro lo desiderano, di tutti gli artisti, di tutti gli anziani, di tutte le famiglie, di tutte le scuole ed anche di tutti i disperati…. probabilmente la voglia di festeggiamenti non è molta, data la gravissima crisi economica, ma non riconoscere nemmeno un omaggio al “popolo” rappresenta un ulteriore “schiaffo in faccia” rendendo la situazione ancora più triste e rabbiosa. Ma possibile che ai cittadini italiani non viene riconosciuto proprio niente?
Bruna Di Matteo