
Expo 2015 era atteso con grande ansia da parte di tutta la città di Milano. Si sperava che con questo evento, in grado di porre il capoluogo lombardo sotto l’attenzione mediatica mondiale, la città avrebbe avuto diversi benefici. Ma così non è stato, anzi al contrario. Certo, il successo dell’Esposizione Universale c’è stato e continua con molti visitatori ogni singolo giorno, ma non tutti sono entusiasti di questo. Ci si aspettavano turisti da tutto il mondo pronti ad “invadere” la città meneghina, dai bar ai ristoranti fino ai negozi. Le uniche zone di Milano a beneficiare dei turisti sono piazza Duomo e la nuova Darsena, per il resto le altre zone, comprese quelle della movida milanese, hanno visto una diminuzione del 30% del fatturato. La colpa? Secondo Epam, ovvero l’associazione di bar e ristoranti, è facilmente riconducibile all’apertura serale di Expo che permette di accedere all’Esposizione Universale al prezzo di 5 euro, anziché 34 euro, dalle ore 19.00 alle 23.00, con estensione fino a mezzanotte per i weekend. Un effetto letale per le attività. Gli stessi alberghi hanno avuto dei numeri positivi, ma non come le aspettative. Franco D’Alfonso, assessore al commercio, ha affermato che “La città è viva. Aspettiamo i numeri veri”. Numeri che, però, sembrano non destinati ad arrivare e a lasciare Expo e la città di Milano come separati in casa. L’Esposizione Universale doveva portare lavoro e benefici per tutta Milano, ma anche per la Lombardia. Così non è stato e, per questo motivo, Epam ha mosso una requisitoria contro Expo al fine di ottenere dei riscontri.