[dropcap]U[/dropcap]n dialogo più o meno aperto, tra i protagonisti dell’arte contemporanea newyorkese e la Capitale italiana con le sue infinite suggestioni, stratificazioni culturali sempre palpitanti: questa è la grande mostra “Empire State. Arte a New York oggi”, predisposta al Palazzo delle Esposizioni. Nei grandi spazi si susseguono le opere di 25 artisti (tra cui figurano mostri sacri come Julian Schnabel o Jeff Koons) attivi nella grande mela, interpretata come la Roma del XXI secolo. La prestigiosa manifestazione, illustrata alla stampa in presenza del sindaco Gianni Alemanno e dell’assessore alla Cultura Dino Gasperini, è il frutto di tre anni di lavoro, di incontri e scambi con sir Norman Rosenthal, ‘”uno dei maggiori intellettuali del secolo”, come ha commentato il direttore generale dell’Azienda Speciale Palaexpò Mario de Simoni. Con l’ausilio del giovane critico indipendente Alex Gartenfeld, raffinato conoscitore dell’ambiente artistico newyorkese, Rosenthal ha definito il progetto ”un vero e proprio viaggio di scoperta”, che lo ha portato in oltre un centinaio di atelier.[divider] Il curatore ha sottolineato come il tema della mostra romana sia quello intergenerazionale, in cui si incontrano le diverse anime dell’arte nella grande mela. Incontrastata capitale dell’arte mondiale, la metropoli svolge dalla metà del ‘900 una funzione idealmente ricollegabile con quella della Roma antica, per secoli polo d’attrazione per intere generazione di indiscussi maestri. Un paragone che è stato colto e approfondito con entusiasmo dai rappresentanti delle diverse generazioni presenti in mostra. Non a caso, Jeff Koons, una delle star della rassegna, ha portato a Palazzo delle Esposizioni tre opere della serie “Antiquity”. Qui l’erede della Pop Art, famoso per le quotazioni stellari raggiunte nelle aste di mezzo mondo, illustra una promessa di perfezione raffigurando statue della Grecia classica riconducibili a Venere e Dioniso. [divider]I colori intensi rimandano alla consuetudine antica di dipingere le sculture con sgargianti cromie che conferivano loro un effetto iperrealistico. L’artista dovrebbe arrivare il mese prossimo e incontrare in una conferenza il pubblico di Palazzo delle Esposizioni insieme ai curatori. Inoltre, appositamente ideata per la rassegna è l’installazione “Penn Station Ciborium” di Keith Edmier, predisposta al centro degli spazi espositivi, reinventa il baldacchino barocco della basilica di San Pietro alla luce delle strutture e dei dettagli della famosa Pennsylvania Station, pietra miliare della mitologia newyorkese, costruita nel 1910 all’apice della rivoluzione industriale americana. Sullo sfondo i bellissimi pannelli di Julian Schnabel, in cui l’artista narra episodi della guerra di Indipendenza americana attraverso l’ingrandimento di stampe francesi dell’ ‘800. Il suo gesto astratto sulle superfici, le domina totalmente.
Bruna Di Matteo