“Bisogna avere orecchio
Bisogna avere il pacco
Immerso dentro al secchio
Bisogna averlo tutto
Anzi parecchio
Per fare certe cose
Ci vuole orecchio“
Ci vuole il poliedrico estro di Elio per avvicinarsi ad uno dei cantautori più raffinati e ironici della scena musicale italiana quale è stato Jannacci. Ci vuole un teatro gremito, come quello del Politeama che, nell’ambito della quindicesima edizione del Campania Teatro Festival, ha ospitato lo spettacolo “Ci vuole orecchio: Elio canta e recita Enzo Jannacci“.
Su un coloratissimo palco pop, Elio e i suoi cinque talentuosi e versatili musicisti hanno dato vita ad una grande festa che ha coinvolto il pubblico con frizzi e lazzi. L’Elio trasformista ha vestito questa volta i panni di un saggio capo comico che guida la sua carovana di musici in un viaggio fantastico tra i brani meno noti, ma non per questo meno apprezzati, del cantautore meneghino.
Il tutto è intervallato da una sapiente narrazione aneddotica che di volta in volta introduce il brano successivo.
El Purtava I Scarp De Tennis, L’Armando, c’è La luna è una lampadina, questi alcuni dei brani presenti in repertorio e scelti non a caso per fare luce su un artista malinconico e ironico allo stesso tempo, un artista che sapeva cogliere anche nella ritualità della vita quotidiana quel guizzo di fantasia che sapientemente metteva in musica.
“Jannacci arrenditi, sei circondato ! Vieni fuori, c’è qui anche tua madre, non fare pazzie... dal megafono che Elio impugna sul palco viene più volte fuori questo monito ma noi come Jannacci non ci arrendiamo e continuiamo a pensare che la buona musica ed un sano divertimento possano essere il solo antidoto alla noia della vita moderna.
Elio recita e canta Enzo Jannacci
con Seby Burgio – pianoforte, Martino Malacrida – batteria, Pietro Martinelli – basso, Sophia Tomelleri – sassofono, Giulio Tullio – trombone
arrangiamenti di Paolo Silvestri
drammaturgia e regia di Giorgio Gallione