
E’ un Napoli da impazzire, quello che stasera ha sbancato la “scala del calcio”. Una squadra ben schierata in campo, ha totalmente “annichilito” il Milan, che non ha praticamente, mai, impensierito la porta difesa da Reina.
Pronti, via ed il Napoli va, già, in vantaggio, al 13’ del primo tempo, orchestrando e concludendo efficacemente, un’ottima azione: Diego Lopez, l’estremo difensore rossonero, sbaglia il rilancio. Ne approfitta Hamsik, che lancia sulla fascia sinistra, Insigne, il quale effettua un passaggio millimetrico per Allan, che, dinanzi al portiere , insacca con un tiro potente e preciso. Qualche minuto dopo, è Gonzalo Higuain, a rendersi pericoloso, sgusciando tra le maglie rossonere, senza riuscire a bissare, la stratosferica rete, realizzata nel match di Europa League, contro il Legia Warsavia. La partita segue un copione fisso: il Napoli, padrone indiscusso della manovra, ed il Milan “attendista” ed alquanto rinunciatario.
Il secondo tempo consacra il Napoli e celebra l’immenso lavoro di Sarri: al 48’ Higuain, ha una straordinaria visione di gioco, lanciando nello spazio, Insigne, che estrae dal cilindro, un delizioso, tiro a giro, che termina la sua corsa sul palo lontano. Il pianeta azzurro è in visibilio: il Napoli, sopra di due reti, è in pieno controllo del match. Trascorrono pochi minuti ed è ancora lo “scugnizzo” di Frattamaggiore, ad incantare i 50.000 tifosi, presenti sugli spalti di San Siro: al 67’, Callejon si procura una punizione, al limite dell’area di rigore: “Lorenzinho” prende la rincorsa e con un tocco soave, beffa per la seconda volta, Diego Lopez.
Il Napoli, ha ormai 3 reti di vantaggio, ma non è domo, vuole prendersi la scena assoluta, vuole dare ancora una gioia, ai tantissimi tifosi azzurri, accorsi a Milano. Così arriva, al 76’, il quarto goal, grazie all’autorete di Rodrigo Ely, che nel tentativo disperato di anticipare Higuain, segna nella porta sbagliata. Finisce in un modo idilliaco per il Napoli che stravince, con il punteggio di 4 a 0, in casa del Milan. Milano, almeno per una notte, si arrende allo strapotere azzurro, e benedice la filosofia vincente di un allenatore, che ha saputo coniugare spettacolo e risultati. Chapeau, Sarri.