

L’incendio avvenne tra il 16 e 17 maggio del 1964, i lavori furono sbloccati solo nel 2003 tramite concorso internazionale e dovevano concludersi nel 2008 ma si sono trascinati fino ad oggi. Nel corso dei lavori di restauro nel sottosuolo della rocca puteolana si è scoperta una pompei flegrea.[divider]«Il recupero del passato per gettare le basi del nostro futuro». Così il presidente della regione Campania, Stefano Caldoro, ha salutato la riconsegna, dopo 50 anni, del Duomo del Rione Terra di Pozzuoli. Una folla festante ha assistito all’anteprima della riapertura della cattedrale secentesca, che è stata ufficialmente riconsegnata al culto domenica 11 maggio dopo una solenne processione in cui sono state portate sull’antica rocca le statue dei 7 martiri che furono giustiziati alla Solfatara insieme con San Gennaro (tra cui Procolo, il santo patrono di Pozzuoli, cui è intitolato il duomo). Anche i dipinti raffiguranti i santi sono tornati nei loro posti originari; capolavori del Lanfranco, di Artemisia Gentileschi, del Beltrano, immersi in un ambiente barocco sfavillante dopo il decennale restauro diretto dal professor Marco Dezzi Bardeschi. All’ingresso della cattedrale spuntano le colonne dell’antico tempio di Augusto, del II secolo a. C., recuperate dopo l’incendio del ’64. Entusiasta il vescovo di Pozzuoli, Gennaro Pascarella, che potrà tornare a officiare nel principale luogo sacro della città.[divider]Oroglioso e commosso il sindaco Vincenzo Figliolia, che guarda al futuro e all’arrivo di circa 30 milioni dall’Ue che potranno contribuire al restauro dell’area del rione ancora da recuperare. Il sindaco ha inoltre voluto ringraziare il goveratore Caldoro per gli sforzi degli ultimi anni. «L’apertura della cattedrale non è fine a se stessa, deve costituire il volano per tutta l’area flegrea. Da questo momento si deve accelerare la conclusione dei lavori per i lotti già finanziati e rendere più interessante e più appetibile il circuito turistico di Pozzuoli e dei Campi Flegrei con la visita del Rione Terra e del suo inestimabile patrimonio storico ed archeologico», ha sottolineato il sindaco. Sia il sovrintendente ai beni archeologici, Teresa Elena Cinquantaquattro che il sovrintendente ai Beni Ambientali, Giorgio Cozzolino, nei loro interventi hanno sottolineato gli aspetti critici affrontati nel corso del restauro del duomo e le soluzioni individuate per far convivere le due anime. I lavori cominciati nel 1968, 4 anni dopo l’incendio, furono bloccati in tre occasioni: nel 1970 per il bradisismo che portò all’esodo dalla rocca dei 5mila residenti, nel 1980 per il terremoto e nel 1994 per la disputa tra i tecnici delle sovrintendenze, della Regione e della Curia vescovile sulle modalità del restauro. L’impasse fu superato nel 1998 con l’indizione del concorso internazionale del progetto di restauro, vinto dal team dell’architetto fiorentino, Dezzi Bardeschi.[divider]«Fu una mia proposta – ha detto Antonio Bassolino, presente alla cerimonia, all’epoca governatore della Campania – far ripartire il cantiere. Oggi è un giorno importante perchè finalmente questa rocca riprende a vivere». Presente anche Massimo Paolucci, deputato Pd: «Finisce un incubo iniziato negli anni Settanta. Ora può ripartire Pozzuoli e si riaccende una speranza per la città e i Campi Flegrei. È un risultato importante frutto della collaborazione istituzionale. Bisogna andare avanti creando tutte le condizioni necessarie per “convincere” grandi gruppi nazionali ed internazionali ad investire nella gestione del Rione Terra». Significative anche le parole dell’assessore Edoardo Cosenza, delegato dal presidente Caldoro al coordinamento dei Grandi progetti: «Il recupero del Rione Terra, che è patrimonio dell’umanità, e il restauro della cattedrale, effettuati con fondi del bilancio regionale, fanno sistema con gli interventi previsti dal notevole investimento che abbiamo realizzato con i fondi europei su Pozzuoli con il grande progetto Laghi Flegrei che depurerà il litorale e i laghi. Grazie all’investimento di 65 milioni di euro recuperiamo la risorsa mare e le risorse archeologiche. Otto gare per assegnare i lavori sono già terminate e le ultime 3 – ha ricordato Cosenza – sono prossime alla conclusione. Potranno poi iniziare i lavori». «La rocca del Rione Terra può costituire una importante vetrina verso il mondo che può far conoscere ed apprezzare le bellezze ed i tesori della nostra regione ed in particolare dei Campi Flegrei – ha concluso Caldoro -. Un passaggio importante per passare da una economia industriale, prettamente manifatturiera ad una economia che si fonda sul terziario e sul turismo in generale. È questo un grande giorno anche per la chiesa: la riapertura della cattedrale-tempio riveste un significato importante per tutta la comunità locale. Qui il bello dell’Italia, una finestra sul mondo».[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui
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