[dropcap]E’ [/dropcap]partita da Firenze, l’operazione che ha portato allo smantellamento di una vera e propria “rete di droga” che diffondeva in tutta l’Europa e che è terminata con la disposizione di 37 ordinanze di custodia cautelare per traffico internazionale di droga. Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo criminale di albanesi, importava cocaina, eroina ed ectasy dai porti dell’ Olanda e poi provvedeva a spacciarla in tutto il continente. Tra i destinatari delle sanzioni figura anche il capo dell’organizzazione stessa, già detenuto in Italia per altri reati, e la sua compagna, arrivata a soli 20 anni al vertice della banda, arrestata in Belgio. Le inchieste, portate avanti dai Carabinieri di Firenze e coordinate dalla DDA del capoluogo e da Eurojust, sono partite nel 2009 a seguito di accertamenti sullo sfruttamento della prostituzione nella zona di Novoli, a Firenze. L’associazione criminale, secondo quanto emerso, amministrava in modo monopolistico la prostituzione nella zona, e riutilizzava il ricavato per finanziare la sua attività principale, quella dello spaccio di droga.[divider] Tra gli arrestati, anche cittadini albanesi dall’ apparenza insospettabile, tra cui un infermiere con regolare permesso di lavoro. In particolare, 15 delle 37 ordinanze di custodia approntate, sono state eseguite in Italia, dai Carabinieri di Firenze in collaborazione con i colleghi di Bologna, Bolzano, Brescia, Forlì-Cesena, Imperia, Milano, Pisa, Varese e Verona. Mentre sono 11 i cittadini albanesi arrestati in flagranza di reato nel corso delle indagini, condotte attraverso appostamenti, pedinamenti e intercettazioni telefoniche. Sequestrati complessivamente 6 chilogrammi di cocaina e 50 di sostanza da taglio. In una conferenza stampa tenutasi al termine dell’operazione, il procuratore capo di Firenze Giuseppe Quattrocchi ha dichiarato: ”La cooperazione internazionale riesce a rendere ragione di fatti criminosi che ormai hanno abbandonato il criterio della territorialità”. Una piccola vittoria, ma un grande allarme riguardo alla droga che si sta espandendo sempre più in maniera “internazionale”.
Bruna Di Matteo