[dropcap]M[/dropcap]orire a causa di un macchinario mal-funzionante: questa è stata la tragica fine della 53enne inspiegabilmente morta sotto i ferri lo scorso venerdì nel reparto di Cardiochirurgia dell’ospedale San Martino di Genova. Oggi infatti sono stati resi noti i risultati autoptici del caso, secondo i quali la donna sarebbe deceduta in seguito ad un “intoppo” della macchina cuore-polmoni durante il delicato intervento di sostituzione dell’aorta. Nello specifico, secondo le prime ipotesi, il cuore della vittima sarebbe letteralmente “esploso”: infatti l’apparecchio avrebbe erroneamente pompato nel muscolo cardiaco, durante la condizione di circolazione extracorporea, più aria o più sangue del necessario. La grossa pressione provocata avrebbe quindi dilaniato il ventricolo destro provocando la morte della 53enne che lascia il marito ed un figlio di 21 anni. Inutili i tentativi di rianimazione nonostante l’operazione di “rimpiazzo” aortico fosse stata eseguita in maniera eccellente: le condizioni cardiache erano ormai troppo compromesse. La ragione del decesso dunque non è imputabile ad un errore del chirurgo ma esclusivamente all’apparecchiatura “impazzita”. Queste le cause accertate ed ufficializzate in seguito all’autopsia eseguita all’istituto di Medicina legale del San Martino, dal medico legale Antonio Osculati di Varese, incaricato dalla procura, e dal medico legale Marco Salvi, nominato invece dalla famiglia della donna. Ma possibile che un macchina possa impazzire improvvisamente? O non è stata oggetto della manutenzione adeguata? In proposito, il pm Stefano Puppo ha aperto un dossier valutante l’omicidio colposo che almeno per ora resta contro ignoti. Si resta in attesa di chiarezza per una tragedia che probabilmente non è ancora da “archiviare”.
Bruna Di Matteo