[dropcap]L[/dropcap]a Procura di Napoli ha delineato la strategia giuridica da adottare contro Silvio Berlusconi, Sergio De Gregorio e Valter Lavitola. I tre indagati hanno infatti ricevuto un decreto che li trasforma in imputati. L’accusa è di corruzione e finanziamento illecito ai partiti. “A causa dell’evidenza delle prove raccolte” i pm napoletani tenteranno di portare gli indagati al dibattimento pur avendo questi la facoltà, entro un termine di 20 giorni, di chiedere di essere processati secondo il rito abbreviato. [divider]
Il capo d’imputazione si fonda sulle ricostruzioni fornite dall’ex senatore del Pdl, Sergio De Gregorio, che nel 2007 passò dall’Italia dei Valori al partito di Silvio Berlusconi, dietro lauto compenso di 3 milioni di euro, facendo in modo che il Centrodestra raggiungesse la maggioranza. De Gregorio, in due interrogatori, ha confermato il pagamento per aver lasciato l’ Idv ed in particolare di aver incassato due milioni di euro a nero ed un milione versato nelle casse dell’associazione “Italiani nel mondo”. Per far luce la Procura ha già chiesto alla Giunta per le Autorizzazioni di procedere aprendo una cassetta di sicurezza al Monte dei Paschi di Roma dove ci sarebbe la prova del pagamento e di utilizzare alcune intercettazioni dell’ex premier.
Al termine dell’interrogatorio, che si è tenuto stamane degli uffici della Procura di Roma, l’ex senatore parla con i giornalisti ammettendo:
Ho preso due milioni di euro in nero, l’ho già detto ai magistrati di Napoli. Ho commesso un reato. Sul perchè me li abbiano dati in nero me lo sono chiesto anch’io, se me li avessero dati in maniera trasparente li avrei dichiarati come ho dichiarato un milione di euro alla Camera e sarei stato nella legge. Ho accettato un pagamento in nero, ho sbagliato e l’ho confessato al magistrato
Vincenzo Nigri