Mark Z. Jacobson, professore d’Ingegneria civile a ambientale della Stanford University con uno studio approfondito ha elaborato l’ipotesi che le pale eoliche, oltre ai vantaggi riguardanti la produzione di energia e il risparmio economico a esse collegate, possono ridimensionare gli effetti degli uragani. In particolare la disposizione a batteria fuori dalla linea costiera delle pale eoliche all’impatto con un uragano potrebbero ridurre la potenza dello stesso fino al 79%, creando minori danni al suolo. Lo studio è iniziato proprio dall’abbattimento in alcune città di terribili uragani che hanno avuto effetti devastanti: “Katrina”, 2003, che colpì il Sud affacciato sul Golfo del Messico; e la coppia “Sandy”-“Isaac”, che hanno colpito New York nel 2012. Le pale eoliche, però, secondo gli studi potrebbero resistere a uragani di classe 2 e 3, con venti fino a 150 km/h. «Un’ottima notizia per gli Usa in cui, come è noto, gli uragani rappresentano una grande minaccia» dichiara Cristina La Marca, nota esperta del settore eolico. La realizzazione del progetto, nonostante alcuni punti da chiarire, comporterebbe spese elevate e applicazioni ingegneristiche molto complesse, ma, secondo il Prof. Jacobson soprattutto dal punto di vista economico non bisognerebbe esitare viste le spese di ricostruzione e i danni ambientali che di solito conseguono all’abbattimento di un uragano in città. L’ostacolo più grande al progetto sembra essere, dunque, il numero di turbine che dovrebbe essere costruito per mitigare gli affetti dei cicloni. Aldilà della realizzazione o meno di questo virtuoso ma costoso progetto, l’idea di poter “sconfiggere” le catastrofi naturali con la natura stessa è pur sempre un’ottima idea. [divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui