[dropcap]L[/dropcap]a crisi ormai è diventata una seria piaga ed i cittadini soffocano anche da un punto di vista alimentare.
Si alleggerisce, quindi, il carrello della spesa anche per i prodotti base per l’alimentazione: dalla frutta (-4 per cento) agli ortaggi (-3 per cento), dal grana padano (-7 per cento) al parmigiano reggiano (- 3 per cento) fino alla diminuzione anche della carne bovina che registra un calo delle macellazioni del 7 per cento nel primo trimestre nel 2013. E’ quanto stima la Coldiretti che specifica che la situazione di disagio degli italiani è confermata dal fatto che sei italiani su dieci hanno fatto la spesa al discount con un aumento del 9 per cento secondo l’Istat.
“Gli italiani – sottolinea la Coldiretti – sono stati costretti a cambiare la spesa dal punto di vista quantitativo e qualitativo”. Le preoccupazioni riguardano riguardano anche l’aspetto per il quale l’Italia è un forte importatore nel settore dei prodotti alimentari, con il rischio concreto che per tentare di contenere i costi nei cibi in vendita, vengano utilizzati ingredienti di diversa qualità come il concentrato di pomodoro cinese, l’extravergine tunisino, la cagliata di latte della Lituania o il prosciutto olandese spacciato per provenienza nazionale. Parecchi segnali sottolineano un abbassamento cospicuo del livello qualitativo degli alimenti acquistati dagli italiani come ad esempio il raddoppio in dieci anni delle importazioni (27,3 milioni di chili nel 2012) dei formaggi similgrana dall’ estero che fanno concorrenza alla produzione nazionale di Parmigiano Reggiano e Grana Padano a denominazione di Origine Protetta (Dop) senza averne le qualità.
Il pericolo è che i similgrana vengano scambiati dai consumatori come prodotti italiani perché troppo spesso sono utilizzati nomi, immagini e forme che richiamano all’italianità.
Non va, tra le altre cose, dimenticato che nel 2012 si è registrato un aumento del 9 per cento delle famiglie che hanno chiesto aiuto per mancanza di cibo con un totale di ben 3,7 milioni di persone assistite grazie a pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle mense, secondo quanto ci rivela una analisi della Coldiretti basata sul Piano nazionale di distribuzione degli alimenti.
“Per causa della crisi economica e della perdita di posti di lavoro si sta registrando – precisa la Coldiretti – un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti a sfamarsi che erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto il massimo di 3,7 milioni nel 2012 (3.686.942). Una situazione drammatica che rappresenta la punta di un iceberg delle difficoltà che incontrano molte famiglie italiane nel momento di fare la spesa”.
Vincenzo Nigri