[dropcap]L[/dropcap]a tensione a Pyongyang è ormai alle stelle: la Corea del Nord minaccia la guerra atomica allo scadere dell’ultimatum sullo stop alle manovre militari Usa-Corea del Sud. L’ “aut aut”, nello specifico, è relativo all’annullamento dell’armistizio della guerra di Corea del 1950-53, unito alla minaccia di attacco nucleare nel caso in cui Usa e Corea del Sud lanceranno la simulazione al computer delle manovre militari “Key Resolve”, appartenenti al programma di esercitazioni annuali (‘Foal Eagle‘) partite a inizio mese e destinate a terminare a fine aprile. E proprio nelle ultime ore Corea del Sud e Stati Uniti hanno dato il via agli addestramenti Key Resolve, nel fulcro delle tensioni in netta crescita a poche settimane dal test nucleare di Pyongyang.[divider] Seul dichiara che si tratta di iniziative di natura difensiva mentre il Nord etichetta le manovre come ”provocazione” e tattica per ”una vera e propria invasione”, annunciando “manovre militari a livello nazionale” al confine con il Sud nonchè la rottura della stessa tregua. Così oggi, dal Rodong Sinmun, quotidiano del partito dei lavoratori nordcoreano, si apprende che: “l’armistizio del 1953 con la Corea del Sud è completamente nullo da oggi“,- e che- “è tempo per la battaglia finale“, gruppi militari di prima linea, unità antiaeree e strategiche di missili e armi nucleari sono – continua il Rodong Sinmun – «nello stadio finale di guerra a tutto campo, in attesa dell’ordine d’attacco”.[divider] In quest’ottica, con mezzi, truppe e pezzi di artiglieria radunati al 38esimo parallelo, i “rischi d’incidente sono altissimi” insieme alla possibilità di sparo di missili a corto raggio, così come dichiara una fonte militare sudcoreana, per la quale in caso di errori di Pyongyang, il Sud “risponderà con una potenza 10 volte più forte”. [divider]Intanto, il Ministero dell’Unificazione di Seul, secondo la Yonhap, rende noto che dalle 9, ora locale (l’1 in Italia), il Nord “ha staccato la linea“, riferendosi alla nota “linea rossa”, ovvero il collegamento telefonico d’emergenza che attraversa il villaggio di tregua di Panmunjom e che collega Nord e Sud, i “due paesi fratelli”, impiantata per affrontare sviluppi improvvisi lungo la zona demilitarizzata che separa le due Coree. Il gesto rappresenta una chiara azione di rottura diplomatica che darebbe seguito seguito alla minaccia della scorsa settimana, avanzata per evitare le esercitazioni militari congiunte tra Usa e Corea del Sud. “Questo canale di comunicazione non ha più una sua missione in questa situazione grave“, dichiaranoi militari Nordcoreani.
Bruna Di Matteo