[dropcap]I[/dropcap]l conclave è iniziato ed è arrivata la prima fumata nera. Le elezioni sono state aperte dal Maestro delle Celebrazioni pontificie, monsignor Guido Marini, alle ore 17:32, quando ha proclamato l’ “‘Extra Omnes” in seguito al quale tutti gli estranei hanno lasciato la Cappella Sistina, “segregando” i 115 elettori, che usciranno solo ad elezione avvenuta.
Nel pomeriggio i cardinali, si sono riuniti in preghiera nella Cappella Paolina nella Prima Loggia del Palazzo Apostolico Vaticano. La processione nell’ordine inverso di precedenza (diaconi, presbiteri, vescovi. Chiude il card. Giovanni Battista Re con il maestro delle Cerimonie pontificie mons. Guido Marini), ha attraversato la Sala Regia ed, al canto delle litanie dei Santi, i porporati hanno raggiunto la Cappella Sistina, con indosso la veste rossa, il rocchetto, la mozzetta e la berretta, inchinandosi davanti all’altare sotto l’affresco del Giudizio Universale di Michelangelo. Subito dopo aver intonato il “Veni Creator”, i 115 cardinali hanno recitato il giuramento prescritto per l’inizio del Conclave. La formula comune, prevista dalla costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis”, è stata riferita in latino dal cardinale Giovanni Battista Re, primo dell’ordine dei vescovi tra i cardinali elettori, il quale svolgerà le funzioni di decano. Poi, ciascun elettore ha pronunciato la formula di adesione tradizionale “spondeo, voveo ac iuro” davanti al leggio posto al centro della Cappella e, con la mano sul Vangelo, ha espresso il giuramento di segretezza nel quale, in qualità di cardinali di Santa Romana Chiesa “dell’ordine dei vescovi, presbiteri, diaconi“, promettono di obbligarsi in un giuramento “tutti e singoli di osservare esattamente e fedelmente tutte le norme contenute nella costituzione apostolica“.[divider] Mons. Guido Marini ha quindi intimato il “fuori tutti” e chiuso il grande portone di legno della Cappella Sistina, dando così inizio al Conclave. Ai riti pre-conclave, oltre ai cardinali elettori, hanno partecipato il cardinale maltese Prosper Grech, ultra-ottantenne, che nella Sistina ha tenuto la meditazione prevista all’inizio del Conclave, il segretario del Conclave, il vice camerlengo, l’uditore della Camera Apostolica, il maestro delle Celebrazioni liturgiche con alcuni cerimonieri pontifici, più altri addetti membri dei Collegi dei Protonotari, dei Prelati uditori della Rota, dei Prelati Chierici di Camera, e la Cappella Musicale Pontificia. Il cardinale Angelo Sodano, durante la messa “pro-eligendo”, ha ringraziato Dio “Per la amorosa assistenza che sempre riserva alla sua Chiesa e, in particolare, per il luminoso pontificato che ci ha concesso con la vita e le opere dell’amato e venerato Benedetto XVI, al quale in questo momento rinnoviamo tutta la nostra gratitudine“.Ha concluso poi l’omelia: “Dio ci conceda un Papa generoso. Preghiamo perché il Signore ci conceda un Pontefice che svolga con cuore generoso la luminosa missione di presiedere la carità – invocando – l’intercessione di Maria Santissima e di tutti i martiri e i santi che nel corso dei secoli hanno reso gloriosa questa chiesa di Roma“.[divider]Dopo l’affascinante liturgia, gli occhi della folla a San Pietro e del mondo intero hanno puntato il “comignolo” in attesa della prima fumata che è arrivata intorno alle ore 19:41 con diversi minuti di ritardo e che ha dato esito negativo (non è stato raggiunto il quorum di almeno due terzi dei voti, ovvero 77 su 115 totali), come annunciato dal fumo nero accolto dalla folla con un boato di delusione. Come ha spiegato il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, “le fumate che si ottengono bruciando le schede votate vengono fatte non subito dopo ogni singola votazione, ma una la mattina alle 12 e una la sera alle 19“. Qualora dovesse avvenire l’elezione del pontefice, “la fumata bianca ci sarà alla metà della mattina tra le 10.30 e le 11 e il pomeriggio tra le 17.30 le 18“. Ma la fumata non sarà l’unico segnale con cui i cardinali comunicheranno ai fedeli la propria scelta: è previsto anche il suono delle campane e l’’annuncio “Habemus Papam” conferito dal loggiato prospiciente San Pietro. Per ora, quindi, attendiamo la fumata di domani prevista per le ore 12.
Bruna Di Matteo