“Come stai Napoli? Che bello tornarci! Qua i ricordi sono tanti, forse violenti. Spero che abbiate avvisato a casa che farete tardi”, esordisce così Daniele Silvestri all’Arenile di Bagnoli lo scorso 21 settembre per poi aprire il suo concerto con Sornione. In camicia bianca e cravatta nera, lui e tutti i musicisti sul palco per 2 ore e 30 minuti di ottima musica. [divider]Un numero indicibile di musicisti accompagna la performance del pluripremiato Silvestri: alla chitarra elettrica ed ai cori Massimo Giangrande, alle tastiere Gianluca Misiti, alla batteria Pietro Monterisi, alle chitarre Maurizio Filardo (da quasi vent’anni con Silvestri), al basso elettrico Gabriele Lazzarotti, alla tromba e alle percussioni Ramon Josè Caraballo ma anche Rodrigo d’Erasmo, Guglielmo Gagliano, Francesco di Bella, Maurizio Capone, i Bungt Bangt e James Senese.
Tra le canzoni citiamo: Ma che discorsi, Datemi un benzinaio (scelta dopo aver fatto votare il pubblico tra due canzoni; l’altra era Me fece male a Chepa), Un giorno lontano (riproposta solo ieri dal 1996), L’uomo col Megafono. Ed è a questo punto che Silvestri, dopo aver cercato di coinvolgere il pubblico alternando pezzi noti a tutti e brani meno conosciuti, dice: “Siete troppo normali, c’è poca anarchia”. A questa frase segue La paranza. È da questo momento che il suo pubblico, numerosissimo e composto quasi esclusivamente da giovani, inizia a partecipare attivamente. Suona ancora L’Autostrada, Occhi da Orientale, L’Y10 Bordeaux , Gino e l’alfetta, Il mio nemico, Salirò, Testardo, Stizziscitici e conclude con Cohiba.
Silvetri, nella sua versione più passionale e coinvolgente, ricerca continuamente la partecipazione del suo pubblico, gioca, scherza e ride. Poi all’improvviso va via, senza dire nulla.
Francesca Saveria Cimmino