[dropcap]“[/dropcap]In questi giorni si parla tanto dell’impegno dell’ Unesco sulla conservazione del sito di Pompei, dell’ impegno del Governo e delle polemiche che ne sono scaturite. L’ Unesco alza la voce all’ improvviso su uno dei siti archeologici più importanti del mondo ma dimentica completamente un altro sito importantissimo, ugualmente riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità, che è quello del Centro Storico di Napoli, da ben 18 anni nella Lista Unesco, ad oggi lasciato vergognosamente all’ incuria ed al degrado. Siamo di fronte ad una vera e propria contraddizione in termini. Nessun successo dal punto di vista turistico-culturale, nessun volano di sviluppo, tutto fermo. Forse, a questo punto, vengono meno i presupposti per i quali la città partenopea mantenga il suo posto nel prestigioso elenco mondiale. Le minacce di declassamento dalla Lista, quindi, l’Unesco non dovrebbe farle a Pompei bensì a Napoli, che sui luoghi dell’arte è purtroppo all’ anno zero. Per questo motivo chiediamo la stessa attenzione che viene data a Pompei”.
Le parole dette con passione, quella passione di chi crede fermamente nelle ricchezze della propria città e della sua gente, sono quelle di Antonio Pariante, Presidente del Comitato Portosalvo, da anni impegnato in prima linea per la rinascita del grande patrimonio storico-culturale partenopeo “da preservare e conservare innanzitutto per le generazioni future”. Un’area, quella napoletana, ricca di immani tesori purtroppo chiusi al pubblico, negati prima ai cittadini, poi ai turisti. Oltre duecento chieste dell’arte chiuse, abbandonate all’ incuria, all’usura del tempo, che rappresentano solo un grande potenziale nascosto e gettato nel dimenticatoio.[divider]“A Napoli il famoso Piano di Gestione, sancito da leggi internazionali, che non è altro che uno strumento obbligatorio che le amministrazioni che detengono un determinato luogo fruibile a livello culturale e turistico, in questo caso il Comune partenopeo, devono adottare per un’adeguata conservazione dei siti e per lo sviluppo di attività e strategie adeguate, non è mai decollato nonostante sia stato presentato all’attuale amministrazione – ha dichiarato Pariante -. Si pensi che per quel che riguarda il Centro Storico non esiste nemmeno un perimetro ben delineato che indichi e delimiti l’area Unesco, nè esistono attività di sinergia con le scuole primarie e secondarie, e si parla di Forum delle Culture”.
Il Comitato Portosalvo e tutte le associazioni che si battono quotidianamente per il riscatto turistico, culturale ed economico di Napoli chiedono al Comune ed a tutte le istituzioni preposte di “scegliere di rispondere concretamente alle esigenze di questa città, dei nostri giovani investendo seriamente nei beni culturali e mantenendo gli impegni. Il nostro patrimonio storico-culturale è l’unica vera chiave di sviluppo, la sola reale risorsa che Napoli possiede e sulla quale può davvero puntare. Dovrebbe essere motivo di vanto e invece c’è ancora tanto da fare”.
Intervista ad Antonio Pariante, Presidente del Comitato Portosalvo
Paola Di Matteo