
La Campania, come noto, è una terra unica, ricca di cultura, storia e bellezza. Una notizia, a dir poco splendida, è arrivata in queste ore. Da oggi, grazie ad accurati nonché sofisticati raggi X, messi a punto dall’ Istituto per la Microelettronica e i Microsistemi e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, è possibile decifrare il contenuto di circa 450 papiri, i famosi papiri di Ercolano. Questi documenti, rinvenuti nel 79 d.C, scritti nel I secolo a.C. , probabilmente appartenuti a Filodemo, sono sopravvissuti all’eruzione del Vesuvio ed ora non hanno più segreti. I papiri sono stati scoperti nella Villa dei Papiri di Ercolano, circa 260 anni fa, insieme ad altri libri, risalenti all’epoca classica. Questa biblioteca era gestita da Lucio Calpurnio Pisone, suocero di Giulio Cesare.
Alquanto peculiare è il modo in cui, questi scritti, ci sono giunti: il fuoco e la lava, provenienti dall’eruzione del vulcano, hanno forgiato un blocco intatto e coeso, del tutto carbonizzato, che impedisce qualsiasi tentativo di separare i fogli. Inoltre il tipo di inchiostro utilizzato rendeva vana ogni chance di poter leggere i testi. Grazie a questa nuova tecnica, sperimentata anche a Parigi presso l’Institut de France, s’è, probabilmente, trovata la chiave giusta per aprire la porta ed arricchire, ancor ulteriormente, il nostro bagaglio culturale.