Dopo il disastroso incendio della Città della Scienza a Napoli dello scorso 4 marzo che ha distrutto circa dodicimila metri quadri di capannoni dedicati a laboratori compreso il Museo interattivo, il Science center di Napoli riapre una parte della zona andata in fiamme, e lo fa domani 7 novembre con l’inaugurazione di una delle più storiche delle manifestazioni per i giovani della città: la XXVII edizione di Futuro Remoto. Vincenzo Lipardi, Consigleire Delegato di Città della Scienza e Angela Orabona, Responsabile del Polo Qualità di Napoli dell’Ufficio Regionale Scolastico della Campania, ci parlano della nuova grande avventura.[divider]Intervista a Vincenzo Lipardi
A fronte dell’incendio dello scorso marzo com’è cambiata Città della scienza?
Otto mesi fa abbiamo subito un vero e proprio attentato che non solo ha deturpato il Museo interattivo e Città della Scienza, ma ha colpito l’immaginario collettivo dei cittadini, napoletani e non. Il nostro affetto profondo per Città della Scienza deriva dalla fantastica vetrina che rappresenta per il nostro territorio ed è per questo che va difesa a tutti i costi. La vicenda dell’incendio, quindi, deve servire a trovare la forza per ricostruire e dare ai nostri figli un futuro migliore.
Dopo l’accaduto i cittadini si sono “incazzati” e hanno contribuito a ricostruire città della scienza. In che modo lo hanno fatto?
L’affetto dei cittadini è dimostrato dai dati raccolti: anche con un solo euro sono stati 400 mila le persone che hanno partecipato alla riapertura, in occasione di Futuro@Remoto di circa tremila metri quadri interessati dai roghi. Solo il Comune di Somma Vesuviana, ad esempio, ha contribuito con ottomila euro. Per molti queste non sono cifre significative, ma per noi di Città della Scienza questo vuol dire amore per la città, per le tecnologie e per la didattica.
Il tema di Futuro@Remoto che sarà a Città della Scienza dal 7 al 17 novembre è Ricominciamo con il Cervello grazie alla direzione scientifico-artistica di Alessandro Cecchi Paone e tutti possono portare un neurone con un’idea per Bagnoli. Cosa ne pensa?
Credo che la mostra dedicata al cervello e portare un’idea per Bagnoli significa usare la testa per ricostruire la Città della Scienza e la città di Napoli.[divider]Intervista a Angela Orabona
Che cos’era Città della Scienza per il mondo della Scuola?
Città della Scienza era ed è per la scuola e per i cittadini, al di là delle strutture, una tradizione, una fonte di cultura, un luogo meraviglioso per riflettere sulle tematiche didattiche utili alla società
Come ha reagito il mondo della scuola all’incendio del 4 marzo scorso?
La scuola è stata la prima ad avere una reazione di solidarietà forte e decisa, scendendo in piazza a manifestare contro l’accaduto e raccogliendo fondi spontaneamente per sostenere finanziariamente e moralmente Città della Scienza. La riapertura di alcuni padiglioni e il ritorno di Futuro@Remoto dimostra che Città della Scienza è e sarà.
Cllicca qui per ascoltare l’intervista di Vincenzo Lipardi a Radio Kiss Kiss
Rossella Pardi