

[dropcap]I [/dropcap]veri gentiluomini sono ormai una “perla rara”: lo dimostra la strana e drammatica esperienza di Silvia Gargiulo, una passeggera della Circumvesuviana rimasta vittima di un’assurda aggressione fisica e verbale. Un’aggressione gratuita, immorale ed ingiusta. Tutto si è svolto qualche tempo fa, in treno, durante la percorrenza della tratta compresa tra le stazioni di Meta e Castellamare di Stabia. Durante la corsa, alcuni ragazzini dal carattere turbolento si divertivano a disputare una partita di calcio in treno, disturbando la quiete di passeggeri e della Gargiulo. La stessa, seccata e spazientita, ha dunque giustamente chiesto l’intervento del capotreno. Ci si aspetterebbe che l’uomo dopo una sonora ramanzina ai teppistelli avrebbe ricomposto l’ordine.[divider] Invece no: inspiegabilmente l’individuo ha sferrato un grosso ceffone “a mano girata” alla donna accompagnato da insulti irripetibili e che offendevano “l’onore ed il decoro” della stessa, come riferito dai testimoni. E proprio grazie alle dichiarazioni dei presenti che il pubblico ministero ha chiamato in giudizio il capotreno con l’accusa di diffamazione e lesioni personali. Lesioni personali notevoli queste, dato che la passeggera in questione ha riportato “lesioni consistite in una contusione al volto giudicate guaribili in dieci giorni”. L’imputato dovrà presentarsi il prossimo 13 febbraio davanti al giudice di pace di Sorrento.
Bruna Di Matteo