
“Qui non posso fare a meno di esprimere il dolore e la vergogna che sento davanti al danno irreparabile causato a bambini da parte di ministri della Chiesa”. Queste le parole del Papa di oggi, 16/01/18 a Santiago del Cile, a favore delle vittime degli abusi da parte di Fernando Karadima, oggi ottantasettenne, che denunciarono pubblicamente le violenze subite in minore età che in seguito alle indagini del Vaticano furono ritenute veritiere.
Anche altri furono accusati per aver coperto i crimini. I loro nomi sono: Juan de la Cruz Barros Madrid, allora vescovo di Iquique, Tomislav Koljatic Maroevic, vescovo di Linares, e Horacio del Carmen Valenzuela Abarca, vescovo di Talca. Uno di essi fu addirittura eletto vescovo di Orsono. Ciò conseguì in una grande protesta popolare che conseguì con una conferenza a cui il papa rispose con una lettera nella quale chiedeva il ritiro di Barrios per un anno.
Sono grandi le esultanze del popolo verso il discorso del papa ma egli resta coinciso e dopo pranzo incontra privatamente alcune vittime. Queste le parole del portavoce Greg Burke a proposito:”perché potessero raccontare le loro sofferenze a Francesco, che li ha ascoltati e ha pregato e pianto con loro”.
Durante il discorso papale circa 35 persone sono state bloccate dalle forze dell’ordine mentre inscenavano proteste contro lo stesso Francesco. Poi cinque furono arrestate poiché volevano esporre uno striscione sul tale percorso e gli altri trenta in una manifestazione a Concepcion che è degenerata in scontri violenti. Contestuali parole del papa: “i poveri del Cile sfileremo contro le briciole della democrazia”.
Questi volevano protestare contro il papa e riunire una manifestazione prevista per questo pomeriggio a Santiago. La situazione a Concepcion comimiciava a degenerare, dove centinaia di manifestanti, convocati da organizzazioni sociali, hanno organizzato una protesta, secondo le parole di uno di essi:”non contro il Papa, bensì contro l’immagine del Paese che il governo vuole mostrare al Pontefice, che non è quella della realtà che si vive in Cile”. I cittadini hanno cercato di occupare la cattedrale del luogo ma sono stati bloccati da unità antisommossa, che ha fermato una trentina di persone.