Niente dimissioni ma soprattutto niente sfiducia alla Ministro Cancellieri. La mozione, presentata dal Movimento 5 stelle e appoggiata da Sinistra Ecologia e Libertà, Lega Nord e Fratelli d’Italia non è stata votata dal resto dei parlamentari. A sfiduciare il Guardasigilli sono stati solo in 154 mentre i contrari sono stati 405 e 3 gli astenuti.[divider]I parlamentari pidiellini si erano già pronunciati a favore del Ministro, paragonando sempre più spesso il caso Ligresti-Cancellieri a quello Berlusconi- Ruby, mentre in seno al Partito Democratico le discussioni sono state numerose. Prima del voto di ieri sia Renzi che Civati si erano pubblicamente espressi sull’inopportunità delle telefonate intercorse tra la Ministro Cancellieri e la famiglia Ligresti in merito alla carcerazione del patron del Fonsai don Salvatore e delle sue figlie, ma l’intervento a gamba tesa del Premier Letta e le ultime dichiarazioni del Presidente Napolitano hanno costretto alla marcia indietro.[divider]Enrico Letta in fase di discussione interna al suo partito ha espressamente dichiarato che “se si sfiducia Cancellieri si sfiducia il governo”. Un ricatto, come lo definisce anche il candidato alla Segreteria Pd Civati. A queste dichiarazioni si aggiungono quelle del Presidente Napolitano che ha plaudito l’operato della Procura di Torino che non ha rinvenuto alcun reato nel comportamento della Ministro della Giustizia.[divider]La Ministro “graziata” in Parlamento grazie alla blindatura di Letta, ha dichiarato più volte di non aver mai mentito ai pm e che la sua “comunicazione al Dap su Giulia Ligresti è analoga a quelle che io e altri dell’ufficio facciamo quasi quotidianamente sui detenuti, oltre cento negli ultimi mesi”. Ma l’accertamento dei fatti è ancora in corso e molti degli eventi già venuti fuori dalle indagini sembrano smentire le sue parole.
Emanuela Nicoloro