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L’assicurazione RC auto aumenta, la sicurezza personale e delle strade diminuisce. Un paradosso, eppure è quel che accade nella città di Napoli. I tassisti, lo scorso primo ottobre, hanno indetto uno sciopero da Piazza Mancini fino alla sede della Prefettura, in Piazza del Plebiscito. Hanno aderito 2000 macchine bianche su un totale di 2370 e con esse hanno protestato anche le organizzazioni sindacali Unimpresa Taxi, Sitan Uti, Ltn, Federtaxi, Cgil e Uritaxi.
L’RC auto da dover pagare è troppo alta rispetto a quella prevista per i colleghi del Nord: si pensi che orientativamente il preventivo per un tassista napoletano è di 1500 euro, a Milano di 750. Che ci sia un immotivato e continuo rincaro e che per ogni regione il discorso cambi, è assodato. Quel che non risulta comprensibile è la motivazione e il criterio per il quale si stabiliscano questi versamenti, soprattutto in tale periodo di crisi. A Sassari, ad esempio, lo sciopero è stato indetto dagli stessi assicuratori, a seguito di un aumento del +28%. Percentuali che non tutti possono permettersi.
Il Comune di Napoli sostiene di essere dalla parte dei lavoratori e di star provvedendo affinché la situazione possa rettificarsi, ma per il momento, tutto sembra andare nella direzione sbagliata: esasperazioni e malcontenti sono all’ordine del giorno e la paura di non riuscire ad arrivare alla fine del mese si fa è sempre più forte.
Francesca Saveria Cimmino